Foibe, tutti (tranne Fratoianni) contro Montanari. Sansonetti: «La sua posizione è indifendibile»

30 Ago 2021 20:21 - di Valerio Falerni
Montanari

Su Tomaso Montanari fischia il vento e urla la bufera. A difenderlo dall’accusa di aver negato la tragedia delle foibe resistono ormai solo i gruppettari del tempo che fu. Gente alla Nicola Fratoianni, cioè nostalgica della lunga stagione dell’eskimo in redazione. Non a caso il segretario di Sinistra Italiana punta il dito contro quello che bolla il «linciaggio mediatico di Lega e FdI». L’obiettivo, alquanto scoperto, sarebbe quello di bandire la solita crociata antifascista. Ma gli è andata male. Perché a contestare il delirio negazionista del rettore in pectore dell’Università per Stranieri di Siena sono opinionisti e politici di un fronte molto più ampio di quello del centrodestra.

Anche Rosato (Iv) contro Montanari

«Anacronistico e divisivo», definisce infatti Montanari il presidente di Italia Viva Ettore Rosato. «A Trieste, quando ho iniziato a fare politica all’inizio degli anni 90 destra e sinistra si scontravano quotidianamente su Foibe e Tito. Accadeva anche nello scontro tra italiani e jugoslavi, raramente capaci di sanare le divisioni del secolo scorso», ricorda l’esponente renziano. «Non si può commentare uno come Montanari», incalza Pietro Sansonetti, una vita a sinistra. «Come si può dire – chiede il direttore del Riformistache la strage delle Foibe non è rilevante? Purtroppo la sinistra ha un piccolo difetto: è illiberale, ma la libertà è una cosa seria».

Merlino (Comitato 10 Febbraio9: «Si dimetta»

Chi invece punta diritto alle dimissioni (in realtà, solo ad ottobre si insedierà a Siena) è il presidente del Comitato 10 febbraio, Emanuele Merlino. «Trovo vergognoso che Montanari non si dimetta. Le sue sono tesi pericolose perché sembrano giustificare i massacri nei confronti dei nemici». Ma soprattutto, per essersi inventato un’equiparazione tra foibe e Shoah che esiste solo nella sua mente. E Merlino glielo rinfaccia: «Sono due eventi totalmente diversi: ricordare le vittime dell’Olocausto non vuol dire non poter ricordare le altre». Morale: Montanari è in evidente «malafede». «Per lui tutto quello che non coincide con la sua visione è fascismo», commenta a sua volta Maria Ballarin, figlia di esuli e componente del direttivo dell’Associazione Nazionale Dalmata. «Ma li ha letti i discorsi di Napolitano e Mattarella? Sono fascisti anche loro?».

 

 

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