Giuseppe Di Bella agli odiatori: «Documentatevi, ecco tutti i casi di cancro guariti con la nostra cura»
«Se in Italia dovessero essere giornalmente riportati dall’informazione tutti i casi di ammalati oncologici che hanno perso la vita, i giornali sarebbero saturi. E con oltre 300mila decessi annuali per cancro, non rimarrebbe spazio per le altre notizie». A parlare è il dottor Giuseppe Di Bella, figlio del professore che ha ideato la multiterapia contro il cancro. Il medico, che dalla morte del padre si dedica esclusivamente alla cura dei malati di tumore e alla ricerca scientifica con la creazione di una Fondazione ad hoc, smonta una per una tutte le accuse che puntano a delegittimare la terapia.
Riflettori accesi sul Metodo Di Bella
A riaccendere i riflettori sul Metodo Di Bella (MDB) è stata la morte di una paziente malata di cancro all’ovaio. Ieri sul Secolo d’Italia era stato il marito a raccontare il complesso e doloroso percorso terapeutico della donna e a difendere la cura. Ora arriva la ricostruzione del medico. «La signora si era ammalata nel 2017. È arrivata in condizioni gravemente compromesse e con un’aspettativa di vita estremamente ridotta. Ha iniziato il MDB nel 2020 non come terapia di prima linea, come hanno lasciato credere, ma dopo il fallimento conclamato delle cure ufficiali».
E osserva: «Stranamente, se un paziente oncologico in terapia Di Bella perde la vita, fa notizia. Diventa un caso mediatico lasciando ovviamente intendere che proprio a causa dell’infausta e irresponsabile scelta del “cosiddetto metodo Di Bella” e per la rinuncia sconsiderata ai protocolli oncologici “di provata efficacia” ha perso la vita».
Diversamente, osserva ironico, «con i protocolli oncologici avrebbe ottenuto la guarigione».
Giuseppe Di Bella: i dati sulla sopravvivenza oncologica
Il dottore poi cita «dati ufficiali verificabili, censurati da un’informazione asservita ai circoli di potere. E pertanto ignorati dalla gente». A sette anni dalla diagnosi, spiega, «considerando tumori di ogni genere, la sopravvivenza dei pazienti oncologici è del 16%. Pertanto è documentato che con le cure ufficiali a sette anni l’84 per cento degli ammalati muore per cancro».
Di Bella a questo punto elenca alcuni dati scientifici sul MDB pubblicati sulle massime banche dati biomediche come www.pubmed.gov, che riporta venti pubblicazioni (l’elenco completo per complessive 40 pubblicazioni sono reperibili sull’altra banca dati https://www.researchgate.net/profile/Giuseppe-Di-Bella-2).
I casi che hanno avuto un’elevata percentuale di remissione
In quelle su https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=giuseppe+di+bella, spiega Di Bella, «sono riportati 122 casi di tumori della mammella, 55 linfomi , 28 tumori cervico facciali, tumori prostatici, che col MDB hanno avuto un’elevata percentuale di remissione, un incremento delle mediane di sopravvivenza con miglioramento delle qualità di vita particolarmente significativi e ampiamente superiori a quelli oncologici. Inoltre sono pubblicati venti casi di tumori della mammella e sedici di tumori della prostata guariti senza interventi chirurgici, chemio, radio solo con MDB, come terapia di prima linea. Sono anche reperibili e visibili a chiunque i casi di un neuroblastoma di un bimbo di otto mesi, di un fibrosarcoma congenito, di un linfoma di Burkitt di un bimbo guariti ormai da vent’anni solo con il Metodo Di Bella».
«Incremento della sopravvivenza con il MDB»
Dati, puntualizza, che «smentiscono definitivamente gli esiti della sperimentazione e certificano scientificamente che con il MDB, si ottiene un notevole incremento della sopravvivenza e un netto miglioramento della qualità di vita». Un significativo esempio, ci tiene a sottolineare, si ha nella pubblicazione The Synergism of Somatostatin, Melatonin, Vitamins Prolactin and Estrogen Inhibitors Increased Survival, Objective Response and Performance Status In 297 Cases of Breast Cancer Article Full-text available May 2018Translational Biomedicine. «La pubblicazione documenta nei tumori della mammella plurimetastatici al 4° stadio il considerevole divario tra sopravvivenza con MBD e protocolli oncologi. Con MDB – continua – la sopravvivenza a cinque anni è del 69,7% contro il 22,3% delle terapie oncologiche».
Il caso del malato guarito da cancro al pancreas
Infine cita la vicenda del Tribunale di Catanzaro. Un paziente malato di cancro al pancreas inoperabile metastatico ultimo stadio nei mesi scorsi è guarito con la terapia Di Bella. Il tribunale gli ha riconosciuto il diritto di poter avere tutti i farmaci della terapia gratis. «I giudici hanno condannato la Asl a erogare il MDB in quanto unica terapia in grado di guarire il paziente». Come mai, si domanda Di Bella, «nessun giornalone di regime, nessun organo d’informazione tranne il Secolo d’Italia ha riportato la notizia di questa sentenza clamorosa in Calabria?».