Green pass, avvio nel caos: la App non funziona, tavoli vuoti, discussioni e liti con i clienti

6 Ago 2021 17:21 - di Lucio Meo

“L’avvio dell’obbligo di green pass, da oggi obbligatorio per consumare al chiuso in bar e ristoranti, si sta rivelando un disastro, tra malfunzionamenti dell’app deputata a scansionare il certificato, clienti che fanno resistenza e tavoli che – in questa situazione di incertezza – rimangono vuoti”. A dichiararlo è Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet, l’associazione che riunisce ristoranti, bar e le altre imprese della somministrazione aderenti a Confesercenti. Uno degli allarmi riguarda la App per i controlli, che funzionerebbe male e con un bug tecnologico importante.

Green pass, un inizio difficile con la App

“Come temevamo, l’introduzione dell’obbligo ha creato incertezza sugli avventori, che preferiscono evitare complicazioni e scelgono di consumare solo all’aperto, ignorando le sale interne. Ci sono state anche reazioni scomposte, – aggiunge – che hanno messo in difficoltà i gestori, cui è stato affibbiato contro ogni logica il ruolo di agente di pubblica sicurezza. Un ruolo su cui, oltretutto, non abbiamo avuto i necessari chiarimenti. A partire dalla questione del controllo del documento per verificare che l’identità di chi presenta il green pass: a chi tocca, e con quale autorità? Al danno si aggiunge poi la beffa delle difficoltà tecniche riscontrate nell’utilizzo della App dedicata alla scansione elettronica del certificato, per la quale è necessario avere uno o più smartphone dedicati di ultima generazione o quasi”.

L’obbligo dei controlli per gli esercenti

I titolari o i gestori di servizi e attività per cui è previsto l’accesso con obbligo di Certificazione verde Covid-19 sono tenuti a verificare la documentazione con l’App VerificaC19 attiva già da fine giugno. L’App VerificaC19 accerta l’autenticità della certificazione verde e verifica che l’intestatario abbia i requisiti necessari. È completamente gratuita e scaricabile sui dispositivi mobili dall’Apple Store, dal Google Play Store e da Huawei AppGallery. La verifica delle certificazioni può avvenire anche senza connessione Internet. Lo indicano in una nota congiunta i ministeri della Salute, Economia, Innovazione tecnologica, Struttura commissariale e Sogei.

L’App VerificaC19 può essere utilizzata da tutti in modo semplice attraverso lo smartphone per verificare la validità Certificazione verde Covid-19 richiesta in Italia per partecipare alle feste per cerimonie civili e religiose, accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”. In caso di mancati controlli, scattano le sanzioni…

Sospendere subito le sanzioni

“L’auspicio è che la situazione si normalizzi presto, perché non sarebbe sostenibile proseguire in questo modo. – sostiene il presidente Fiepet – Il green pass sta creando anche problemi organizzativi: a seconda delle dimensioni del locale, occorre destinare un dipendente o due al controllo, un ruolo spesso non gradito dai lavoratori. Servono chiarimenti sulle modalità e sulle responsabilità di operatori e imprenditori: ogni errore potrebbe avere conseguenze salate, con sanzioni onerose che arrivano fino alla chiusura del locale. Sanzioni che, in considerazione della situazione, andrebbero sospese almeno in questa fase d’avvio, come del resto accaduto in Francia”.

I dubbi dei balneari sui controlli

Federbalneari Italia guarda con rispetto alle nuove regole ufficiali per il Green Pass, stabilite dal governo e in vigore da oggi, affinché si giunga ad offrire le certezze auspicate a sostegno del turismo made in Italy. “Occorre chiarire con maggior decisione sin da subito i criteri di applicazione e di controllo del green pass nelle strutture ricettive e nei locali al coperto ancora oggi non chiari – dichiara Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia – e così pure considerare le incertezze delle famiglie durante la loro vacanza made in Italy a causa di una vaccinazione che va sostenuta con fermezza e che tarda ad arrivare. Ci sentiamo di chiedere al Ministro del Turismo Garavaglia maggiori garanzie e mettere pertanto in sicurezza il turismo made in Italy”.

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