Immigrazione, Meloni: «L’Italia deve chiedere una missione europea. Il resto è furore ideologico»
«L’Italia dovrebbe andare in Europa e chiedere una missione europea che tratti con il governo libico, che porti a bloccare le partenze e ad aprire in Africa gli hotspot per valutare chi ha diritto ad essere rifugiato e chi no, che rimandi a casa chi non ne ha diritto e distribuisca i rifugiati nei Paesi dell’Ue». Lo scrive Giorgia Meloni su Facebook. La leader di Fratelli d’Italia posta anche il video di un’intervista a Vista. «Questa – scrive – rimane l’unica soluzione seria per affrontare il problema: tutto il resto è furore ideologico e in questi anni ne abbiamo visti i risultati».
Valanga di commenti al post di Giorgia Meloni
Tanti i commenti al post di Giorgia Meloni. Scrive un utente: «Non si riuscirà mai con la ragionevolezza a risolvere questo annoso problema. Ci sono troppi interessi di mezzo… la Libia che nicchia o meglio fa l’indiano… Poi ci sono i nostri cosiddetti partner europei, siccome i loro paesi sono protetti da una situazione geografica favorevole, se ne fregano. E noi siamo gli unici fessi che rimaniamo con il cerino acceso in mano… Abbiamo un ministro degli interni che parteggia per i migranti. E un governo di sinistra che sta sul molo di Lampedusa a braccia aperte ad attendere gli sbarchi. Quindi si può dire che siamo in ottime mani. Di questo passo presto nel nostro paese si parlerà arabo».
«Blocchiamo tutto prima di fare la fine dell’Afghanistan»
E un altro aggiunge: «Blocchiamo tutto… prima di fare la fine dell’Afghanistan». Un altro osserva: «Per uno strano fenomeno marino per tutti i comandanti delle Ong che soccorrono gli scafisti trafficanti di esseri umani il porto più vicino in qualunque parte si trovano è sempre Lampedusa». E infine c’è chi commenta amaro: «Con il piano del Pd di popolare l’intera Italia di immigrati clandestini senza identità, in Libia ci andranno per chiedere di intensificare il flusso migratorio… hanno tempo solo fino al 2023. Naturalmente i 5 stelle sono d’accordo col Pd su tutto pur di restare sulle poltrone un altro paio di anni».