Joe Biden fa il duro: «La pagheranno». Troppo tardi, ha perso la faccia e non gli crede più nessuno
«È stato un attacco dell’Isis. La pagheranno». Joe Biden prende la parola dopo l’attacco all’aeroporto di Kabul, in Afghanistan. Quei 90 morti, compresi 12 militari americani, pesano sulle sue spalle. Una macchia indelebile. Una tragedia che non si può. È frutto degli incredibili errori che ha commesso. Errori a raffica. Non ha pianificato, ha agito da solo, in fretta e furia. Superficialità, informazioni sbagliate, strategia zero. Ora cerca di rimediare, fa la faccia feroce. Ma non è credibile. «Questi soldati americani che hanno dato la vita, in una missione per salvare vite di altri, sono eroi. Sono la spina dorsale dell’America, sono il meglio che il paese può offrire», dice. È l’estremo tentativo di conquistare il cuore degli statunitensi, ma è impossibile. Non gli crede più nessuno.
Joe Biden, il fallimento, la faccia feroce
Dopo il fallimento, Joe Biden vorrebbe mostrare i muscoli. Non considera che agli occhi di tutti è un pugile alle corde. Sconfitto, umiliato. «A coloro che hanno compiuto questo attacco: non perdoneremo, non dimenticheremo. Vi daremo la caccia e ve la faremo pagare. Difenderò i nostri interessi e la nostra gente con ogni mezzo a mia disposizione», scandisce. «Abbiamo motivo di credere che sappiamo dove si trovino i leader che hanno ordinato l’attacco». Biden ha ordinato ai vertici militari di «sviluppare piani operativi per colpire obiettivi dell’Isis-K, la leadership e le strutture. Risponderemo con forza e precisione, quando decideremo, in un luogo che individueremo e in una maniera che definiremo».
La reazione dura di Donald Trump
Donald Trump torna all’attacco. «Biden deve dimettersi, il che non dovrebbe essere un grosso problema dal momento che non è stato eletto legittimamente dal principio», ha scritto in un messaggio agli elettori. Anche il deputato Mike Garcia va giù duro. «Con questa catastrofe in Afghanistan», afferma, n«elle sue mani ci sarà sangue americano e degli alleati». Nel partito repubblicano cresce il fronte di coloro che vogliono l’impeachment del presidente. Nelle ultime settimane diverse personalità del Grand Old Party hanno avanzato l’ipotesi di una messa in stato di accusa di Joe Biden. Inoltre, i repubblicani potrebbero riuscire a riconquistare il controllo di una o entrambe le camere del Congresso nel 2022 alle elezioni di Midterm. Secondo The Hill si valuta anche l’ipotesi di rimozione ricorrendo al 25mo emendamento della Costituzione. Cioè quello che stabilisce che il vicepresidente possa assumere i poteri in caso di incapacità del presidente in carica.