Kabul, i talebani bloccano 81 studentesse della Sapienza. Poi dividono i corsi tra uomini e donne
Erano sulla lista degli afghani da recuperare, ma dopo l’attentato dell’Isis non sono riuscite a varcare i cancelli dell’aeroporto e sono rimaste bloccate a Kabul. Si tratta di 81 studentesse afghane che fra pochi giorni avrebbero dovuto iniziare i corsi all’Università di Roma La Sapienza. Di decine di giovani donne che ora rischiano di rimanere intrappolate nella maglie di un sistema che le disconosce e le delegittima. Di giovani speranze a un passo dal coronare il sogno della loro vita. Quello di studiare, emanciparsi, viaggiare all’estero, crescere e conoscere tutto quello che, da questo momento, sembra ormai perduto. Precluso arbitrariamente. E negato in nome di un rigore integralista e di una cultura oscurantista che colpisce soprattutto le donne.
Kabul, 81 studentesse della Sapienza bloccate alla partenza
Desideri, aspettative e legittime ambizioni, quelle delle 81 studentesse bloccate a Kabul, che le ultime drammatiche evoluzioni, con il doppio attentato all’aeroporto, hanno stroncato sul nascere. Spegnendo, almeno per ora, le speranze di una vita migliore fuori dai confini del tormentato Afghanistan. Con loro ci sono anche alcuni bambini. A lanciare l’allarme è il prorettore dell’ateneo romano Bruno Botta che, in una intervista al Gr1, ha dichiarato: «Attendiamo che qualcosa avvenga. L’Unità di Crisi ha detto che non avrebbero assolutamente abbandonato le ragazze e i ragazzi della Sapienza». Ma ora c’è grande preoccupazione intorno al blocco che le vedrebbe costrette a non partire. La preoccupazione maggiore è per le studentesse che da Herat hanno raggiunto Kabul per imbarcarsi: «Se dovessero tornare indietro, rischiano rappresaglie» avverte Botta. La speranza ora è che il gruppo possa viaggiare su voli di altri Stati, quando ce ne saranno.
Talebani: corsi universitari separati tra ragazze e ragazzi
Nel frattempo, tanto per far capire quali sono le possibili involuzioni imminenti, il ministro dell’Istruzione talebano ha annunciato che d’ora in avanti nell’università dell’Afghanistan le studentesse e gli studenti saranno divisi. «Continueranno a studiare in classi separate, come vuole la sharia», ha dichiarato Abdul Baqi Haqqani secondo quanto riportato dall’agenzia Tolo news.
Studentesse della Sapienza bloccate a Kabul: situazione compromessa, ma la speranza è viva
L’attentato di giovedì scorso, ovviamente, ha ulteriormente complicato una situazione già piuttosto compromessa e destinata a “svolte” oscurantiste, specie per le donne. «Dopo l’esplosione – ha spiegato il prorettore agli affari internazionali dell’Università La Sapienza di Roma Bruno Botta, e riporta Il Giorno – le cose si sono complicate. Siamo in contatto con l’unità di crisi della Farnesina che sta facendo tutto il possibile per aiutarci. E che ha detto che non lascerà soli gli studenti della Sapienza». La speranza è tanta. Ma, forse, la possibilità di una risoluzione positiva della vicenda non altrettanto plausibile...