Haiti, incubo senza fine: dopo il presidente ucciso e il sisma con 1400 morti, arriva la tempesta Grace
Già in ginocchio per il sisma che sabato ha devastato l’isola e ha provocato almeno 1400 morti, Haiti affronta ora le forti piogge della tempesta tropicale Grace, che è arrivata ieri sera. Secondo il centro americano per gli uragani, si temono allagamenti e frane in parti dell’isola di Hispaniola, dove si trovano Haiti e la Repubblica dominicana. In alcune zone l’acqua potrebbe arrivare fino ad un’altezza di 25 centimetri, con punte di 38.
Immagini di un centro di sfollati del terremoto a Les Cayes, sulla penisola sud occidentale haitiana di Tiburon, mostrano la gente con l’acqua alle caviglie. Persone che cercano di portar in salvo le poche cose. La tempesta Grace, che si sta dirigendo verso la Giamaica, aggrava la situazione dopo il sisma di magnitudo 7.2 che ha colpito la parte meridionale di Haiti. L’ultimo bilancio parla di 1.419 morti e circa 6.900 feriti. Tuttavia si teme che molte persone si trovino ancora sotto le macerie.
Almeno 13.700 abitazioni sono state distrutte e 30mila persone sono rimaste senza casa a causa del terremoto, che ha colpito la municipalità di Saint-Louis-du-Sud, a est di Les Cayes.
C’è anche un medico italiano nella squadra di soccorsi Ue
In partenza anche un medico italiano, specialista in maxi emergenze, nel team attivato nell’ambito del Meccanismo di Protezione Civile europeo, su richiesta delle autorità locali, a seguito del disastroso terremoto che ha colpito Haiti nei giorni scorsi.
Il team di esperti, informa il dipartimento della Protezione civile, composto da personale sanitario, ingegneri strutturali, tecnici e logisti provenienti da sei paesi dell’Unione Europea, raggiungerà il Paese nelle prossime ore.
Compito degli esperti europei sarà garantire il necessario supporto alle autorità haitiane nella valutazione delle priorità e nel coordinamento delle operazioni di soccorso e gestione dell’emergenza.
Haiti, il sisma di 11 anni fa, l’uragano nel 2016, il presidente ucciso
Scuole, centri medici, chiese, ponti e oltre 84.000 case sono crollate o sono state danneggiate dal sisma, che si è abbattuto su una regione già colpita dall’uragano Matthew nel 2016. La tragedia è stata l’ultima per la nazione più povera dell’emisfero occidentale, devastata 11 anni fa da un terremoto che ha ridotto in rovina la Capitale. Senza contare l’assassinio del presidente Jovenel Moïse il mese scorso.
Mentre gli haitiani scavano a mani nude per recuperare i sopravvissuti al terremoto, soccorritori e medici con poche attrezzature stanno lavorando febbrilmente per salvare i feriti. Intanto la tempesta tropicale Grace minaccia di scatenare inondazioni improvvise e frane. Le forti piogge hanno iniziato a bagnare il paese oggi pomeriggio, spingendo i nuovi senzatetto sfiniti a cercare riparo. “Stiamo chiedendo aiuto”, ha detto Marie-Helene L’Esperance, sindaco della città portuale di Pestel, alla Pacific Radio di Haiti. “Ogni casa è stata distrutta, non c’è nessun posto dove vivere, abbiamo bisogno di rifugi, assistenza medica e soprattutto acqua. Non abbiamo avuto nulla per tre giorni e le vittime ferite stanno iniziando a morire”.