La Matone polverizza la Raggi sulle Olimpiadi a Roma: non hai avuto coraggio, l’occasione è persa
Olimpiadi a Roma, un’occasione persa. Zingaretti accusa la Raggi, la Matone li zittisce entrambi: è mancato il coraggio… Tra i due litiganti, il terzo gode. Un vecchio motto che oggi una nuova disputa rinverdisce di linfa formale e di smalto polemico. E che, guarda caso, ben si adatta all’ultimo botta e risposta tra il governatore Zingaretti e la sindaca uscente, Virginia Raggi nel quale si inserisce con la forza della ragione e il valore aggiunto dello stile l’ex magistrato Simonetta Matone, Candidato Prosindaco a Roma nella squadra di centrodestra capitanata da Enrico Michetti.
Olimpiadi a Roma, botta-risposta Zingaretti-Raggi. Matone li zittisce
Ma andiamo ai fatti e alla loro sequenza cronologica. Tutto parte da un tweet del presidente di Regione, ancora una volta alle prese con l’ennesimo rimpallo di accuse e recriminazioni in corso con la sindaca grillina. «L’Italia con 40 medaglie alle Olimpiadi. Oggi Roma poteva festeggiare le Olimpiadi del 2024», cinguetta insinuando Zingaretti. Che poi prosegue: «Lavoro, sport, impianti, speranza, futuro. Invece festeggia Parigi per colpa dell’ennesimo drammatico errore commesso dall’attuale Sindaca Raggi».
Zingaretti, no a Roma 2024 «drammatico errore della Raggi». La sindaca replica
La Raggi non ci sta. E ormai allenata alla replica al vetriolo, prontamente ribatte su Twitter: «Nicola Zingaretti per come avete ridotto Roma prima che arrivassi io era inimmaginabile candidarsi alle Olimpiadi. La città non avrebbe retto. Colpa dell’ennesimo e drammatico errore commesso dal Pd. Adesso, invece, dopo aver risanato i conti Roma può correre. Infatti puntiamo a Expo 2030». Una guerra tra perdenti, dove ognuno dei duellanti ha troppe colpe da sanare prima di poter gridare allo scandalo dell’altro.
Matone interviene sullo scontro tra governatore e sindaca, alleati di governo
Uno scontro tra alleati di governo che procedono ormai in ordine sparso, un contro l’altro armati. Un campo minato, insomma, quello in cui si muovono goffamente governatore e sindaca, nel quale ha buon gioco di inserirsi Simonetta Matone che, inserendosi nella interminabile diatriba tra i due, assesta colpi a destra e a manca, ripartendo salomonicamente responsabilità e mancanze reciproche. E rilevando opportunamente che: «Pensare che nel 2024 le Olimpiadi potevano essere a Roma mi fa dire che una Amministrazione per prima cosa deve avere coraggio».
Olimpiadi Roma, Matone alla Raggi: occasione persa, è mancato il coraggio
Perché, «se dobbiamo fermarci a gestire una decrescita felice è totalmente inutile fare politica. La sostenibilità economica di qualsiasi impresa o iniziativa non può fermarsi al dissesto delle casse». Anche perché, assesta il colpo di fioretto finale la Matone, è «troppo facile dire “non ci sono soldi e non faccio l’Olimpiade”. Peccato che lo stesso discorso viene fatto per emergenze come quelle dei rifiuti e dei trasporti».
Dopo aver surclassato Zingaretti e Raggi, la Matone passa il testimone a Malagò
Nessun vincitore, insomma, tra Zingaretti e Raggi: sul fronte gestionale perdono entrambi. Ora, l’occasione per il riscatto è nelle mani del Presidente del Coni Malagò. Al quale Simonetta Matone passa idealmente il testimone dichiarando: «A lui, dopo 40 medaglie, il difficile compito di chiedere al Governo un grande piano per lo sport di base, dal quale spesso nascono le medaglie olimpiche».