La repressione a Cuba è sempre più brutale e a sinistra nessuno apre bocca. Gli Usa: gravissimo

12 Ago 2021 11:15 - di Franco Bianchini
repressione a cuba

«Il mondo non deve voltarsi dall’altra parte. È in atto una brutale repressione a Cuba». A dichiararlo è stato il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price. Nel corso di una conferenza stampa ha ricordato che un mese fa sono iniziate le mobilitazioni dei cubani. Una protesta «per far sentire in tutto il mondo il loro appello alla libertà. Ma il governo cubano ha risposto con una brutale ondata di repressione mai vista nel corso di decenni».

Repressione a Cuba, centinaia di arresti

Oltre «800 cubani sono in carcere per aver manifestato pacificamente. Agli arresti possono esserci altre centinaia di persone», ha aggiunto. I fermati sono «isolati, senza possibilità di accesso alle famiglie e senza assistenza legale».

Vogliono ridurre al silenzio la protesta

«I processi segreti e sommari non forniscono le garanzie di un procedimento giusto. Hanno lo scopo di reprimere, ridurre al silenzio. E fungere da avvertimento per chiunque abbia unito la sua voce a quella delle proteste pacifiche dell’11 luglio», ha aggiunto Price. In più, il governo di Cuba «nega questi abusi sistematici dei diritti umani» così come l’accesso agli osservatori internazionali.

Gli Stati Uniti non ci stanno

«I leader contano sul fatto che il mondo chiuderà un occhio sulla loro repressione a Cuba. Ma il mondo non deve guardare dall’altra parte. Gli Stati Uniti non guarderanno dall’altra parte», ha sottolineato. Garantire che si affronti l’attuale crisi cubana «è una priorità assoluta per l’amministrazione di Joe Biden». Il governo Usa «è attivamente impegnato a fornire sostegno al popolo cubano, facilitando l’assistenza umanitaria o l’accesso alle informazioni. Abbiamo usato la forza della diplomazia internazionale».

Repressione a Cuba. la gente vuole la libertà

«È passato un mese», ha commentato su Twitter il segretario di Stato Antony Blinken. «Il governo cubano persiste nel rispondere con la repressione. Rimaniamo impegnati a sostenere i cubani che cercano una vita migliore».

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