L’Italia vola alto. Oro a Tamberi nel salto in alto e a Jacobs nei 100 metri. L’abbraccio tra i due campioni
Due ori olimpici nel giro di pochi minuti per l’Italia, che a Tokyo vola alto. Impresa storica per Marcell Jacobs che vince la medaglia d’oro nei 100 metri con il tempo di 9.80. Nuovo record italiano ed europeo.
Pochi minuti primi Gianmarco Tamberi (Gimbo) aveva vinto la medaglia d’oro nel salto in alto. Successo ex aequo con il qatariota Mutaz Essa Barshim. Incontenibile la gioia di Tamberi per l’oro pur arrivato ex aequo con il qatariota Mutaz Essa Barshim al termine di una gara incredibile. Perfetti entrambi fino ai 2.37, ai 2.39 si fermano ma restano comunque i migliori. E così arrivano al bivio, condividere la massima medaglia o giocarsi il tutto per tutto allo spareggio. Qualche attimo di esitazione, neanche troppi, poi la decisione: oro e festa per entrambi.
Tamberi e il gesso con la scritta ‘road to Tokyo 2020’
“Abbiamo vinto le olimpiadi dopo aver passato un infortunio incredibile, dopo infinite difficoltà, ce l’abbiamo fatta. Non ci posso credere ho sognato questo giorno così tanto tempo”, queste le parole di Gianmarco Tamberi, che ha abbracciato Jacobs dopo il suo trionfo.
“Ho realizzato un sogno – ha detto ancora – che non vedo l’ora di raccontare ai miei figli. Il gesso significa il giorno in cui ho deciso di provarci. Dopo l’infortunio sono rimasto nel letto a piangere, poi mi sono fatto scrivere ‘road to Tokyo 2020’ ed eccomi qui”, conclude l’azzurro oro ex aequo con il qatariota Mutaz Essa Barshim.
Jacobs: non vedo l’ora di sentire l’inno italiano
Sogno realizzato anche per Marcell Jacobs, un sogno coltivato fin da bambino. “In finale – ha commentato – ho pensato che non avevo nulla da perdere, ho dato tutto, sono partito come non mai ed è successo. Vedere Gimbo vincere… mi sono gasato ed ho detto: ‘Perché non lo posso fare anch’io’. Sono la persona più felice del mondo”.
“Al traguardo mi è venuto spontaneo urlare, ho abbracciato Gimbo. Questa medaglia è reale, ci devo credere, e arriva dopo tutte le batoste e le sofferenze, però adesso ho una medaglia al collo e non vedo l’ora domani di sentire l’inno italiano”.
Chi è Marcell Jacobs
Ha fatto vivere all’atletica italiana una giornata storica. Il velocista azzurro Lamont Marcell Jacobs, classe 1994, dopo aver praticato il basket, seguendo le orme del padre texano, e il calcio, a 10 anni si è lasciato tentare dallo sprint e ha cominciato a frequentare la pista di Desenzano del Garda con il tecnico Gianni Lombardi, storico organizzatore del meeting Multistars.
Primo italiano a raggiungere una finale olimpica nei 100 metri, il velocista nato a El Paso, Usa, cresciuto con il mito di Pietro Mennea, per mettere a frutto le sue doti di velocità, a partire dal 2011 ha provato il lungo e nel 2013, prima di soffrire per un infortunio al piede, ha migliorato (7.75) un record juniores indoor che resisteva dal 1976. Ha superato gli otto metri con 8.03 in qualificazione agli Assoluti in sala del 2015 a Padova.
A settembre di quell’anno è passato sotto la guida dell’ex iridato indoor del triplo Paolo Camossi andando ad allenarsi a Gorizia. Nel 2016 ai tricolori promesse di Bressanone ha realizzato il salto più lungo di sempre per un italiano con 8.48 ventoso (+2.8), mentre nel 2017 si è inserito al terzo posto nelle liste nazionali alltime al coperto con 8.07.
Dopo un problema al ginocchio, è tornato nel 2018 come sprinter con 10.08. Dall’autunno 2018 si è trasferito a Roma. Nel 2019 è rientrato dopo due anni in gara nel lungo (8.05 indoor) ed è sceso a 10.03 sui 100 metri, terzo azzurro di ogni epoca, prima di siglare ai Mondiali di Doha il record italiano con la staffetta 4×100 (38.11).
Nel 2021 Jacobs, gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato, si è migliorato più volte nei 60 indoor fino al trionfo europeo e poi si è impadronito del primato dei 100 con 9.95 a Savona, secondo italiano di sempre sotto i 10 secondi. Ha tre figli: Anthony e Megan, avuti dalla compagna Nicole, e Jeremy, da una precedente relazione.