Nassiriya, il figlio del brigadiere Intravaia: in Afghanistan oltre 50 vite italiane sprecate
“Leggere le notizie che arrivano dall’Afghanistan dà la sensazione che le lancette dell’orologio siano state riportate indietro di 20 anni, che oltre 50 vite di nostri connazionali siano state sprecate, insieme a un’ingente quantità di denaro”.
Marco Intravaia, figlio del vice brigadiere Domenico, morto nell’eccidio di Nassiriya, segue con “sgomento” le notizie che arrivano dall’Afghanistan. E, in particolare, riflette ad alta voce sulla inesorabile caduta di Kabul con tutto ciò che significa anche emotivamente.
”Da figlio di un uomo che ha perso la vita in uno scenario di guerra, l’unica consolazione che mi ha accompagnato in questi anni è stata la consapevolezza che la vita di mio padre non sia stata sprecata, ma abbia contribuito, nel servire la Patria, a migliorare la vita di popoli più sfortunati e a veicolare messaggi di democrazia e civiltà“.
Ora, però, con il dramma che il Paese sta vivendo in queste ore terribili, quel sacrificio inizia ad apparire vano.
“I figli, le mogli e i padri degli uomini morti in Afghanistan staranno vivendo la terribile sensazione che i loro cari siano stati strappati alla vita per niente – aggiunge Marco Intravaia. – Adesso che i Talebani riprendono il controllo dell’Afghanistan con tutto il carico di estremismo, di oscurantismo e di violenza di cui sono capaci. Esprimo tutta la mia solidarietà a queste famiglie e condivido il loro dolore”.
Poi l’inevitabile amaro appello al premier Mario Draghi: “Continuo a credere nell’impegno internazionale del mio Paese nella difesa dei diritti umani e mi appello al presidente Draghi affinché faccia valere la sua credibilità in seno alla comunità internazionale e questa compia ogni sforzo per difendere le difficili conquiste di civiltà ed emancipazione fatte in quel territorio, anche grazie all’alto tributo di sangue pagato dai militari italiani. Non possiamo consentire al terrorismo di vincere”.
Chissà se le parole del figlio di una delle vittime di Nassiriya troveranno spazio e comprensione a palazzo Chigi o se, invece, cadranno nel vuoto.
Sono pessimista, ogni appello ai nostri politici cadrà nel vuoto.
Ricordate oh italiche genti ,che i centri sociali(comunisti )ineggiavano 100,1000 Nassiriya.e prendono pure quattrini perche’ dicono che sono centri culturali giovanili!!!
Fora Giorgia che alle elezioni siamo tutti con lei.
Abbiamo perso padri, fratelli e figli in questa inutile guerra che ci è costata anche molti denari che potevano essere meglio spesi!
Il popolo afgano non è pronto per la democrazia, per quanti sforzi l’Occidente possa fare, non riuscirà a liberarsi dalle pastoie di religioni retrograde che non aiutano certo a imboccare la via del progresso!
La nostra coscienza ci indica la via dell’aiuto, la via della carità Cristiana, ma la realtà di truppe, per anni istruite a difendere la loro Patria, ci ha mostrato soldati in fuga oppure, peggio, passati subito dalla parte del nemico!
Come non arrendersi di fronte a fatti del genere? Come non tener conto di una totale mancanza di appartenenza a una società che civile non è ancora?
coraggio
A palazzo Chigi non glienee frega un cavolo, ma hanno avuto interessi economici notevoli a mandare i nostri soldati a morire per niente, come sempre!