Olimpiadi, la figuraccia dell’atleta trans. Ma Luxuria: «Ha vinto la sua gara più importante»
Com’è facile vincere facile, soprattutto quando vinci comunque vada. Prendete ad esempio Vladimiro Guadagno in arte Luxuria: per evidenti ragioni – diciamo – di comune weltanschauung tifava per Laurel Hubbard, atleta transgender ammesso dal Cio alle Olimpiadi, disciplina sollevamento pesi. Sperava di vederla (è un ex-maschio) sul podio più alto per poi sfruttarne la vittoria ai fini della battaglia Lgbt. La Hubbard invece ha perso malamente, ma Luxuria ha vinto lo stesso. Il motivo è chiaro, dal momento che l’ammissione dell’atleta trans alle Olimpiadi di Tokyo aveva sollevato feroci polemiche.
Laurel Hubbard non è entrata neppure in classifica
Il fatto di essere stato uomo aveva fatto temere a più d’uno, anche sulla scorta di autorevoli pareri scientifici, che la Hubbard gareggiasse in una condizione di vantaggio. Ossa più robuste e muscoli più sviluppati avevano fatto pensare ad una gara assegnata in partenza. Invece, sorpresa delle sorprese, l’atleta trans, come si è affrettata a puntualizzare Luxuria, «non solo non ha vinto, ma addirittura non è entrata nella classificazione ed è stata esclusa: la peggiore delle performance». A memoria d’uomo (detto senza intento discriminatorio), difficile ricordarsi di tanto entusiasmo per una sconfitta. Ma tant’è: nell’occasione, Luxuria fa rima con goduria: «Ringrazio il Cio che ha deciso di ammetterla ai giochi e la Hubbard per aver vinto la sua gara più importante, diventare quello che sentiva di essere».
Luxuria: «Conferma che i trans non hanno vantaggi»
Che dire? Se per il barone di Coubertin «l’importante non è vincere, ma partecipare», per l’ex-deputata di Rifondazione Comunista non c’è niente di più rinfrancante di una vittoria del genere trans. E allora ecco un bel tiè all’indirizzo dei tanti che «oggi hanno avuto la dimostrazione che per le transgender non c’è nessun vantaggio rispetto a chi è nata donna». Peccato che non sia proprio così, dal momento che la stessa Luxuria ammette che «Laurel ha preso degli inibitori del testosterone per un anno intero» per mettersi «sullo stesso piano di tutte le altre donne in gara». Come a dire: medaglia d’oro alla chimica e sconfitta della natura. Contenti(e) loro…