“Prima cani e gatti, poi gli afghani”. Bufera su Boris Johnson per il volo charter di animali da Kabul
Mentre l’Occidente cerca di portare in salvo il maggior numero possibile di persone da Kabul in condizioni sempre più drammatiche, in Gran Bretagna scoppia una polemica su un volo per evacuare 200 cani e gatti. Il primo ministro Boris Johnson ha dovuto smentire un ruolo della moglie Carrie Symonds nella faccenda e il ministro della Difesa Ben Wallace ha dedicato una lunga serie di Tweet per negare di aver ostacolato il salvataggio degli animali, aggiungendo però che “la priorità sono le persone”.
Salvare cani e gatti con un volo charter di un ex soldato britannico
Il volo charter per salvare gli animali è stato organizzato da Paul Farthing, un ex soldato britannico, soprannominato Pen, che ha fondato a Kabul un centro per accogliere animali randagi, dopo aver servito come militare nel paese. Il suo obiettivo, battezzato “operazione Arca”, è portare in Gran Bretagna i suoi collaboratori con le famiglie, ma anche i 140 cani e i 60 gatti del suo rifugio Nowzad.
Farthing insiste da giorni perché facciano partire il suo convoglio, ma il suo caso divide l’opinione pubblica e non tutti approvano l’idea di salvare cani e gatti invece di dedicarsi alle persone.
Johnson nega di aver avuto un ruolo
Oggi in conferenza stampa, il premier Johnson ha dovuto anche smentire che la moglie si sia adoperata per questa causa. “Non ho nessuna influenza per nessun caso particolare, non sarebbe giusto”, ha risposto ai giornalisti, prima di aggiungere che si “cercherà di salvare quanti sarà possibile”. Il suo ministro della Difesa ha dedicato sette tweet alla vicenda. “Non ho mai detto che non avrei facilitato” questo volo, ma soltanto “che nessuno può saltare la coda”, ha puntualizzato. E comunque, ha aggiunto,”la priorità sono le persone non gli animali”.