Stazione Tiburtina, immigrato si scaglia contro una donna chiusa in auto e prende a pugni un agente
Roma fa sempre più paura. Momenti di tensione in una zona vicino alla stazione Tiburtina. Una donna è rimasta bloccata all’interno della sua auto per difendersi da un immigrato che le impediva di parcheggiare. L’uomo infatti prima ha sferrato calci e pugni contro l’auto, poi ha cercato anche di forzare lo sportello, ma per fortuna non c’è riuscito. A raccontare il caso che è accaduto in pieno giorno è stato il Messaggero.
Stazione Tiburtina, un immigrato si scaglia contro una donna
L’uomo si era messo al centro dello spazio destinato alla sosta, in un parcheggio vicino alla stazione Tiburtina, per non far avanzare l’auto della donna. Lei si trovava in zona per andare a lavoro, ma non era possibile uscire dall’auto in sicurezza. Per non rischiare la pelle è rimasta chiusa a chiave all’interno dell’auto. E così ha telefonato terrorizzata al 112 e sul posto pochi minuti dopo è arrivata una pattuglia della polizia.
Stazione Tiburtina, aggrediti anche gli agenti
L’immigrato di origini algerine si scagliato anche contro gli agenti, ha colpito un poliziotto con un pugno e danneggiato l’auto di servizio. Ha, infatti, preso a calci i vetri del finestrino del volante, ha aperto lo sportello e rotto con le mani anche la barriera in plexiglass che c’era tra i sedili anteriori e posteriori. Poi ha rotto gli specchietti. A quel punto è stato arrestato e poi è stato processato.
La condanna
L’accusa gli ha contestato danneggiamento, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Poi, in rito abbreviato, l’uomo è stato condannato a otto mesi di reclusione. Per i danni all’auto della signora, invece, si procederà probabilment più avanti con un altro procedimento. Il giudice lo ha condannato a otto mesi di reclusione. L’immigrato, in Italia con la famiglia grazie a un permesso di soggiorno, aveva già precedenti per furto. Secondo la difesa, si trovava solo in uno stato d’agitazione dovuto all’alcol. L’immigrato ora di nuovo libero.