Tana per le Sardine, ecco il loro vero volto: si candidano col Pd. Sartori rischia di fare l’assessore

20 Ago 2021 19:39 - di Federica Argento
Sardine

Le Sardine gettano la maschera ed entrano in politica col Pd. Si candidano a Bologna e non solo nelle liste dem. Si aspetta solo l’ufficialità a quel che era evidente fin da subito. Era nell’aria, nonostante le pantomime circa l’indipendenza del movimento che rivendicava il loro leader Mattia Santori. Che ora  è in lista per il consiglio comunale di Bologna, dove il 3 e 4 ottobre si terranno le amministrative. Rischia pure di diventare assessore. Si tratta della prima volta per un esponente del movimento. Le Sardine chiudono il cerchio. Hanno hanno iniziato con le protestarono in piazza Maggiore contro la Lega di Salvini; e in particolare contro la candidata del Carroccio alle Regionali in Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni. Poi si erano un po’ dileguati. Fino al famoso blitz al Nazareno.

Le Sardine gettano la maschera. Sartori in lista a Bologna nel Pd

Riporta il Giorno che si sapeva già da un po’ che Santori sarebbe sceso in campo a Bologna. Non si conosceva ancora  il nome della lista nella quale i pesciolini si sarebbero infilati. Visto che il Pd delle “correnti” non più tardi del marzo scorso era diventa il nuovo bersaglio del Movimento anti-sovranista: “un marchio tossico”, era stato l’affondo contro il Partito democratico. Era il tempo del blitz al Nazareno. Ora hanno cambiato idea. Si rimangiano tutto. Il miraggio della poltrona fa miracoli. Nelle ultime ore, infatti – riporta il Giornale – non sono mancati diversi attestati di stima da parte di dirigenti dem locali a cui le sardine si sono subito mostrate sensibili.  La scelta, come scrive il Giorno, “sarà ufficializzata la settimana prossima durante una conferenza stampa , dove Santori sdoganerà il nome e gli slogan della sua cavalcata”.

A marzo avevano definito il Pd “un marchio tossico”

Pensate in quale grado di disperazione si trova il Pd. Che avrebbe corteggiato a lungo il numero uno delle Sardine. Il segretario dem della provincia di Bologna, Luigi Tosiani lo avrebbe “coccolato”. Sartori  avrebbe ricevuto numerosi apprezzamenti anche da parte di Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna.Il Pd ha un debito verso le Sardine per lo sprint fornito a Stefano Bonaccini. Ebbero un gran ruolo in funzione anti-Salvini.  Santori può vantare un buon  rapporto con Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra che ha battuto Isabella Conti alle primarie.

Il blitz al Nazareno delle Sardine mesi fa

Col Pd fino a pochi mesi fa avevano conti in sospeso. A marzo avevano avuto un duro confronto col  presidente Pd, Valentina Cuppi nella sede del partito a Roma. L’obiettivo iniziale dichiarato dalle Sardine era aprire una nuova fase costituente.  Proseguire il progetto “Piazza Grande”, appoggiare l’idea di un partito federativo. Quindi la pioggia di critiche dopo il blitz di sabato al Nazareno. Le parole del leader delle Sardine sono “un’offesa a tutta la comunità del Pd e non è per nulla costruttivo, è solo distruttivo”, gli avevano risposto i dem. Ora anche loro hanno imparato l’arte della flessibilità vecchio stile. Che sceneggiata.

Le Sardine si candidano anche in altre città

Quella del fondatore del movimento non sarà l’unica candidatura ‘ittica’ nelle file del Partito democratico: diversi esponenti delle Sardine, infatti, dovrebbero presentarsi con il Pd, mentre altri saranno candidati con liste civiche. “Abbiamo aperto tavoli di confronto, soprattutto con la società civile”, spiegano all’Adnkronos fonti del movimento. “Parliamo con persone valide che tutti i giorni si spendono per il territorio e sosterremo la candidatura di quelle persone che rispecchiano i nostri ideali”. “Schiereremo sia candidati interni al movimento, sia personalità esterne che però si sono avvicinate al nostro mondo”, proseguono le stesse fonti. Roma, Milano, Bologna, Torino, Latina: queste alcune delle città dove le Sardine proveranno a misurare le loro ambizioni.

Il web: “Vi siete inglobati nel Pd”

Sui social c’è già chi parla di un movimento ‘inglobato’ dal Partito democratico. “Ma il Pd – ribattono dalle Sardine – non è una realtà monolitica. Santori si candida con il Pd a Bologna, dove c’è il candidato sindaco Matteo Lepore che ha sfidato i renziani. Il fatto che Mattia sostenga Lepore fa capire che noi dialoghiamo con una parte del Pd, quella non renziana. Lepore è espressione della segreteria Letta, è persona vicina all’ex ministro Peppe Provenzano. Nulla a che vedere con Base riformista. Noi abbiamo scelto con chi stare: e certamente non stiamo con i renziani, né con i ‘cavalli di Troia’ lasciati da Renzi nel Pd…”. Insomma, altri casini nell’incasinatissimo Pd.

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