Travaglio stroncato dal New York Times: «È il megafono delle calunnie dei Cinquestelle»
Il New York Times stronca Marco Travaglio. Essere citato dal più importante quotidiano al mondo può non essere un onore. E questo è il caso. E’ la penna di Jason Horowitz, corrispondente in Italia, a dipingere un quadretto poco edificante del direttore del Fatto quotidiano. Non sfugge neanche a un osservatore straniero quanto le vicende del M5S vengano interpretate da Travaglio molto alla sua maniera.
Pesante affondo del New York Times contro Travaglio
Al punto che il NYT definisce Travaglio “megafono delle calunnie dei 5S”. L’accusa micidiale si trova all’interno di un articolo sulla riforma della giustizia e ripropone il caso di Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi, assolto dopo una lunga battaglia giudiziaria. Il NYT ricorda quanto Luigi Di Maio si suia scusato con Uggetti per il comportamento “forcaiolo” tenuto all’epoca da M5S. La testata mette il dito nella piaga dell’atteggiamento tenuto dal quotidiano di Travaglio sulla riforma Cartabia, ricordando quanto Draghi sia stato ed è uno strenuo sostenitore della riforma della Giustizia: e quanto questo abbia scatenato le ire di Travaglio.
NYT: “Travaglio ha profondi legami con i magistrati”
Questo il passo del ko: «Non tutti – scrive il NYT – sono però entusiasti della riforma Cartabia. Marco Travaglio, che ha profondi legami con i magistrati e che ha agito da megafono per le calunnie dei 5S, attacca con ira. E oppone strenua resistenza contro quella che dà sempre più la sensazione di essere la fine di un’epoca nella politica italiana”. Va giù duro addirittura concedendosi la beffa: “Questo mese – scrive Horowitz- ha sbeffeggiato Mario Draghi dandogli del ragazzino viziato; e ha definito la sua ministra della Giustizia Cartabia, ex presidente della Consulta, come una sprovveduta che non sa distinguere fra un tribunale e un phon».