Al Senato come all’asilo, “la Cirinnà mi insulta da un profilo falso”: una collega di Iv accusa la senatrice Pd
Tana per la Cirinnà. A smascherare la senatrice del Pd è una collega di Italia Viva e blogger de Il Riformista: Anna Rita Leonardi, che su Twitter pubblica gli screen shot che dimostrerebbero l’utilizzo di profili fake da parte della senatrice dem nel rispondere a dei commenti sulla sua pagina Fb, dove ha postato un’intervista di oggi all’Adnkronos sul ddl Zan. «Clamoroso!!! – tuona la Leonardi con tanto di plastici punti interrogativi – la Cirinnà insulta me e Alessio De Giorgi. Ma dopo qualche secondo il commento sparisce e viene ripubblicato, uguale, con il profilo (fake) di tale Marco Batelli. Una senatrice che usa profili falsi per insultare. Non ho parole. Ora tutti sapete! #DdlZan»…
Cirinnà sotto accusa: la Leonardi “Mi insulta da un profilo fake”
Il tweet solleva un caso mediatico. E volendo eufemisticamente ingentilire il triste accaduto, si potrebbe dire che rivela il potenziale grottesco che si annida, a volte, nella gestione delle controversie politiche tra colleghi e competitor. Del resto la Cirinnà non è nuova a cadute di stile e inciampi nell’eccesso verbale, che spesso le vengono giustificati e graziati, considerandoli più come incidenti di percorso in qualche modo “inevitabili” quando si punta sulla veemenza delle proprie rivendicazioni. Stavolta, però, la Leonardi rivela la costruzione di un meccanismo ad hoc prodromico all’ingiuria. Ingiuria che peraltro si sarebbe cercato di mimetizzare nell’anonimato (dell’account fake denunciato dalla esponente di Iv).
E pensare che fino ad oggi la Cirinnà si è detta vittima degli attacchi social…
Peccato, però, che in questo caso si tratti di puro e semplice «insulto» social (stando ai cinguettii della Leonardi). Una nota di colore che stona e disorienta non poco, dunque, specie considerando che l’offensiva virtuale proviene dalla senatrice Cirinnà: la stessa che ha spesso denunciato di essere vittima di attacchi e minacce dal web. La stessa che, come ricorda Libero sul suo sito in queste ore, figura tra «i dodici parlamentari che si ergono a difesa e firmano un’interrogazione parlamentare contro cittadini. Politici e giornali per Tomaso Montanari. Per il professore, secondo il quale le Foibe non possono nemmeno essere paragonate alla Shoa, bisogna “adottare iniziative a tutela della libera docenza del professore Tomaso Montanari, minacciato di sospensione o addirittura di licenziamento dall’insegnamento». Perché tra il dire e il fare…