Batosta per Sileri: «Ha visitato a pagamento». Le denunce di FdI e le accuse della Regione Lazio
Batosta per Pierpaolo Sileri. Come riporta Repubblica, ad accendere i riflettori sul sottosegretario alla Salute in quota 5Stelle, è un documento della Regione Lazio secondo il quale non avrebbe potuto esercitare la visite a pagamento in una clinica privata convenzionata mentre era in aspettativa dal Policlinico universitario di Tor Vergata. «Sileri – si legge nel quotidiano – sarà segnalato all’Ordine dei medici di Roma. E alla Casa di cura presso cui si sono svolte le prestazioni “non conformi” verrà chiesto il rimborso degli importi percepiti senza averne diritto. A metterlo nero su bianco è la Direzione regionale Salute e Integrazione Socio-sanitaria in risposta alle numerose interpellanze presentate in aula da Fratelli d’Italia».
Sileri è in aspettativa
Il caso è abbastanza complesso. Ecco qui sintetizzato secondo la ricostruzione di Repubblica. Sileri medico a Tor Vergata, eletto nel marzo 2018 va in aspettativa. «Ma quasi in contemporanea inizia a svolgere (…) attività libero-professionale nella clinica Nuova Villa Claudia, convenzionata con la Regione, dove l’ateneo di Tor Vergata si appoggia per fare formazione». Secondo quanto previsto dalla legge chi è in aspettativa può effettuare “prestazioni di alta qualificazione professionale in relazione alle quali si renda necessario il continuo esercizio per evitare la perdita della professionalità acquisita”, ma tali prestazioni devono avvenire “presso l’amministrazione di appartenenza” in maniera “saltuaria, gratuita e senza alcun onere per l’amministrazione”. Che cosa è dunque successo? Viene avviata un’indagine regionale dalla quale si evincerebbe che, scrive il quotidiano, «Sileri avrebbe sì lavorato in modo occasionale, ma in una struttura privata e facendosi pagare».
Le risposte di Sileri alle Iene
Sul caso si accendono i riflettori e alle Iene Sileri spiega: «Si trattava di attività di formazione e tutoraggio», legata cioè alla scuola di specializzazione di Tor Vergata che con Villa Claudia ha una convenzione. Parole che non convincono l’opposizione che a questo punto chiede all’assessore D’Amato una risposta precisa. La risposta come riporta Repubblica, è firmata da due dirigenti regionali di grande esperienza. Ecco cosa scrivono: «Il prof. Sileri ha esercitato attività professionale, sia pure di natura occasionale, presso la casa di cura Nuova Villa Claudia con oneri a carico del singolo utente e del Servizio sanitario regionale». Pertanto, «trattandosi di attività non svolta presso l’amministrazione di appartenenza per il mantenimento di competenze, né (di insegnamento e tutoraggio) a titolo gratuito la presente verrà trasmessa all’Ordine dei Medici di Roma e all’Università di Tor Vergata».
La difesa del sottosegretario
Non solo. L’incasso della clinica verrà «scomputato dal livello massimo di finanziamento per l’anno corrente perché la Casa di cura, pur essendo in possesso degli elementi conoscitivi idonei a prevenire i fatti, avrebbe consentito l’erogazione di prestazioni in modo non conforme alla cornice normativa prevista». Il sottosegretario prova a difendersi e al quotidiano dice: «Si tratta di documenti vecchi e superati, notizie false create ad arte da gruppi di potere contro la mia persona».