Boris Johnson ha deciso: «Respingeremo i gommoni dei clandestini». E Macron “trema”
E’ scontro tra Boris Johnson ed Emmanuel Macron sul tema immigrazione. Il governo britannico sta valutando di respingere gommoni e canotti che vengono usati dai trafficanti di esseri umani per far attraversare il canale della Manica a chi dalle coste francesi, voglia giungere nel Regno Unito. Ne dà conto il Giornale, che spiega come il piano del ministero dell’Interno inglese dovrebbe essere operativo entro la fine del mese. “La polizia di frontiera inglese sta già sostenendo specifici corsi di formazione per valutare in quali circostanze e secondo quali modalità attivare questa opzione. Il respingimento dei natanti, infatti, sarebbe previsto solamente nei casi in cui la vita delle persone a bordo, e della polizia stessa, non fosse a rischio”, leggiamo sul quotidiano diretto da Augusto Minzolini.
Johnson e Macron ai ferri corti sul respingimento dei clandestini
L’iniziativa del governo Johnson, resa nota dal portavoce del ministero degli Interni, è andata di traverso a Macron a che si troverebbe ad affrontare un ingente flusso di rientro di persone. Tutti accoglienti con il Paese degli altri. Il ministro degli Interni Darmanin ha infatti indirizzato una lettera all’omologo inglese, esplicitando la netta opposizione di Parigi ai respingimenti: «La salvaguardia delle vite umane in mare ha la priorità su considerazioni di nazionalità, status e politiche migratorie, nel rispetto della legge marittima internazionale», ringhia Parigi. E infatti “è proprio sulla preventiva valutazione del rischio corso dalle persone da respingere che Londra fonderebbe la politica dei respingimenti: secondo il parere legale dell’avvocatura di Stato consegnata al governo inglese, nei casi di respingimenti sicuri non sarebbe violata alcuna norma internazionale”.
L’iniziativa della “Lamorgese britannica”
Il governo Macron fa molto rumore per poco, in realtà. I respingimenti di immigrati rimandati indietro in Francia saranno molto pochi, fanno notare esperti diflussi migratori. Pare che l’iniziativa inglese sia partita dalla ministra degli Interni, Priti Patel, in difficoltà nella gestione della sicurezza. La sortita, scrive il Giornale, “appare quindi più una trovata per aumentare i consensi interni; che non un’effettiva soluzione a un problema politico sentito nel Paese”.
Sbarchi aumentati: Johnson non fa come l’Italia, ma corre ai ripari sui clandestini
La Patel è come la Lamorgese. Il governo conservatore – contrariamento al nostro – aveva posto in agenda la fine degli attraversamenti illegali della Manica. ma la ministra non vi è riuscita, anzi. Secondo dati governativi finora sono stati circa 13.500 le persone che hanno attraversato la Manica quest’ anno, contro circa le 8.420 dell’intero 2020. Solo che il governo inglese è più serio del nostro e chi non si rivela all’altezza deve quantomeno temere per la propria poltrona. Infatti si parla di un rimpasto politico e la posizione di Patel è tra quelle più traballanti.
L’ira di Macron
Non come da noi, dove gli insuccessi della Lamorgese passano sotto traccia. Londra ha messo a disposizione anche consistenti aiuti economici a Parigi per pattugliare le proprie coste: “54.2 milioni di sterline che la Patel ha ora minacciato di congelare per per indurre i francesi ad aumentare i propri sforzi”. Parigi fa l’offesa e avrebbe anche rifiutato la proposta di Londra di creare una forza comune per coordinare i controlli sul traffico di esseri umani a cavallo del canale.