Centrodestra, Tajani “gela” Salvini: «A Strasburgo il Ppe non si alleerà mai con i tuoi amici»
Centrodestra unito a Strasburgo? No, grazie. Tocca ad Antonio Tajani spegnere ogni possibilità di unire popolari e sovranisti nel Parlamento europeo, così come ancora in mattinata, da Milano, aveva auspicato Matteo Salvini. Per il vicepresidente forzista del Ppe non se ne parla neppure. La sua chiusura è a doppia mandata: «Non è possibile fare un gruppo unico». E neppure dialogare. «Su quali basi – si chiede -? È impossibile per il Ppe dialogare con Alternative fuer Deutschland e Marine Le Pen».
Tajani: «Impossibile dialogare con AfD e Rn»
AfD e il Rassemblement National di Marine Le Pen fanno parte del gruppo di Identità e Democrazia, di cui la Lega ha la presidenza. Ma quel gruppo è oggetto di un “cordone sanitario” che gli impedisce l’accesso a presidenze e vicepresidenze. Diverso è invece il caso dei Conservatori e Riformisti, di cui fa parte Fratelli d’Italia e di cui è presidente Giorgia Meloni. Con l’Ecr, il Ppe dialoga già da tempo. Tanto è vero che da oltre due anni quel gruppo detiene la presidenza della commissione Bilanci con Johan van Overtveldt, del partito autonomista fiammingo N-Va.
Trattative con l’Ecr della Meloni
Ma altre trattative (probabilmente mediate dallo stesso Tajani) sono in corso in vista della scadenza di metà legislatura. E l’Ecr potrà ottenere altri postazioni. In cambio dovrebbe impegnarsi a non candidare esponenti del Pis polacco, primo partito del gruppo. Va tuttavia ricordato che attraverso Janusz Wojciechowski il Pis già esprime l’importante commissario all’Agricoltura. Una posizione che non avrebbe mai potuto tenere senza il placet del Ppe, architrave del potere Ue. È di tutta evidenza, quindi, che il “no” di Tajani si riferisse soprattutto, se non esclusivamente, al gruppo di Identità e Democrazia. Del resto, il co-presidente dei Conservatori e Riformisti è Raffaele Fitto, di FdI, ma con un passato in Forza Italia e quindi nel Ppe, come ben ricorderà proprio Tajani.