“Chi ha rapito Eitan non merita compassione”. Il quotidiano israeliano Haaretz si schiera con gli italiani
I presunti sequestratori di Eitan Biran “non meritano la nostra compassione”. Così s’intitola un commento pubblicato dal sito di Haaretz che attacca le interviste televisive “piene di empatia” fatte questo week end ai Peleg, i nonni materni del bambino, “persone che non meritano una briciola di comprensione”.
L’articolo si scaglia contro le domande “ridicole” o “irrilevanti” poste ai due nonni. Sia l’emittente Channel 12 che Channel 13 hanno chiesto se i Peleg non temevano che un giorno il bambino avrebbe scoperto, digitando su Google, i dettagli della battaglia sulla sua custodia.
“Ma la domanda – scrive Haaretz– doveva essere un’altra. Dove avete trovato il fegato di sconvolgere la fragile vita di questo bambino che sua zia e la sua famiglia erano riusciti a ricreare, dopo un tale trauma?”.
Pubblicato in ebraico e in inglese, il giornale di Tel Aviv è un importante riferimento per politici e intellettuali ed è considerato il quotidiano più autorevole in Israele.
Haaretz contro i nonni di Eitan: “Avete sconvolto la vita di Eitan”
“I Peleg, che appaiono totalmente laici, sono veramente preoccupati che Eitan si allontani dal giudaismo o da Israele, o stanno usando questa contorta scusa per volgere a loro favore l’opinione pubblica e, ancora più importante, quella dei giudici?”, si chiede Haaretz. L’avvocato Zion Amir ha usato il cliché del giudizio di Salomone. Ma questo non è un giudizio di Salomone. È un terribile abuso di un bambino sfortunato”.
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Pavia Mario Fabrizio Fracassi che all’Adnkronos dice: «È importante che il bimbo torni a casa: qui sta bene, ha ritrovato serenità e quando crescerà potrà decidere se rimanere qui o andare in Israele».
Contro la zia paterna Aya, tutrice di Eitan, dice il sindaco Fracassi ci sono «accuse infamanti, menzogne e menzogne. I genitori del piccolo hanno scelto la scuola paritaria cattolica – una delle migliori in città – qui il bambino vive e ha i suoi amici. Non è vero che non gli facevano vedere i nonni materni, Aya è una donna forte e ha preso in carico il bambino immediatamente. Eitan riceverà un risarcimento importante, una volta accertare le responsabilità di quella tragedia, ma nulla potrà mai ripagare quelle perdite».