Conte già stufo di fare il leader: «Fare politica è una faticaccia enorme, non reggerò a lungo»
Insediatosi ieri l’altro alla guida del M5S, Giuseppe Conte già pensa al momento in cui lascerà, parlando della politica come di una «faticaccia enorme» a margine di un evento elettorale. Una frase che presto è rimbalzata nelle chat dei parlamentari, che non l’hanno presa benissimo. «Sembra di sentire Zingaretti durante gli ultimi giorni della sua segreteria Pd», ha commentato un senatore, mentre qualcuno ha tentato una difficile difesa d’ufficio.
Conte scopre che fare politica «è una faticaccia enorme»
«Siccome non ritengo di essere infallibile, e nemmeno vedo davanti un orizzonte poi così lungo, ve lo dico francamente: questo è un impegno stressantissimo. Lavorare così per il bene comune è una faticaccia enorme, quindi non credo che la potrò reggere fisicamente a lungo. Spero, e faremo in modo, che ci sia qualcuno più bravo di me quando sarà il momento. Ma questo progetto è forte e dovete appoggiarlo, non lasciate che altri parlino con la vostra voce», sono state le parole di Conte durante la tappa elettorale di Finale Emilia.
Il deputato Vacca: «Sono parole strampalate»
«Sembra un po’ anomalo che un leader, appena eletto alla guida di un Movimento, dichiari di essere stanco. Non mi pare una grande iniezione di fiducia questa dichiarazione. Bisogna capire cosa intendesse dire», ha commentato apertamente, parlando con l’Adnkronos, il deputato pentastellato Gianluca Vacca. «È una dichiarazione un po’ strana, uno che ha appena iniziato non penso si possa stancare subito, in così poco tempo. Sono parole strampalate», ha aggiunto l’ex sottosegretario, per il quale «magari è una battuta uscita male».
Lo sconcerto dei M5S in chat: «È necessario chiarire»
Sorpresa e malumore hanno preso a serpeggiare soprattutto nelle chat. «Beppe ha attraversato a nuoto lo Stretto di Messina…», ha ricordato una deputata, memore probabilmente di quando Grillo disse di sentirsi «un po’ stanchino», citando Forrest Gump prima di lasciare al direttorio nel 2014. Per un senatore alla prima legislatura «sembra di sentire Zingaretti durante gli ultimi giorni della sua segreteria Pd». «Se queste parole gli sono “uscite male” – ha aggiunto – è necessario chiarire questo equivoco: serve una dichiarazione che sprizzi energia politica da tutti i pori».
Il “mi hanno frainteso” di Conte : «Non volevo dire che sono stanco»
Un indicazione che Conte sembra aver recepito quando più tardi, davanti ai microfoni dei cronisti a Cattolica, ha provato a correggere il tiro sostenendo che «ho detto, ed è la verità, che se si assume una responsabilità del genere, sia come premier che alla guida di una forza politica, e lo si fa con serietà, per i cittadini, per il bene comune, vi assicuro che è un impegno enorme che richiede un grande e costante sforzo fisico». «È questo che volevo dire, non che sono stanco», ha proseguito, rilanciando poi il video del “chiarimento” anche su Twitter. E poi, ancora, «c’è tanto entusiasmo, voglia di lavorare per il Paese e lo faremo a lungo», ha aggiunto Conte, per puntellare il quale poi sono intervenuti anche alcuni parlamentari.
Una difficile difesa d’ufficio
«Conte non ha iniziato ora, ha governato durante i peggiori anni della storia umana recente… la pandemia. Non mollerà, è poco ma sicuro», ha detto il senatore Alberto Airola. «Il presidente Conte ha ragione, lavorare per il bene comune, girando il Paese, come sta facendo lui, in questi giorni, senza risparmiarsi mai, è un impegno gravoso, stressante ma che regala anche tante soddisfazioni», ha sostenuto il collega Vincenzo Presutto, fornendo poi una “interpretazione autentica” delle parole del leader. «Lui, come già detto a suo tempo da Beppe Grillo, ha ribadito, con le sue parole, la necessità di operare attraverso una rete diffusa sui territori di portavoce e di attivisti». Ma a questo punto, e considerate le numerose gaffe inanellate in questi primi tempi di mandato da leader, sorge un’altra domanda: Conte che «parla con le sue parole» riuscirà a far rimpiangere pure Casalino?