Covid, 5117 nuovi casi e 67 morti. E sulle cure domiciliari è scontro: non c’è alternativa al vaccino
Secondo i dati del ministero della Salute sono 5.117 i nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore, a fronte di 306.267 test effettuati. 67 i decessi. Ieri i casi erano stati 4.830 con 73 decessi e 317.666 tamponi. Il tasso di positività (rapporto tra nuovi casi e tamponi) eseguiti sale all’1.7%, contro il precedente 1.5%. Il totale degli ospedalizzati in Italia è di 4.549 pazienti, con una diminuzione di 119 casi rispetto a ieri. Di questi, in terapia intensiva sono 531, con una diminuzione di 9 unità.
Il totale degli attualmente positivi in Italia è di 116.342 casi, cioè 2.145 in meno rispetto all’ultimo rilevamento. Le regioni che hanno registrato il maggior numero di nuovi casi giornalieri sono Sicilia (+878), Veneto (+613), Lombardia (+573), Campania (+475), Toscana (+435), Emilia-Romagna (+364), Lazio (+314).
Si dibatte intanto sulle cure domiciliari alternative al vaccino. E a mettere in guardia contro gli annunci miracolistici sono i virologi come Fabrizio Pregliasco, che dice: “Le cure non sono assolutamente alternative al vaccino. E’ necessario sviluppare nuove cure, approcciarle e crescere nella terapia perché il virus rimarrà tra di noi; ci possono essere anche vaccinati che si ammalano e quindi è fondamentale ma l’obiettivo principale è quello di ridurre la circolazione del virus proprio per evitare la malattia”.
E l’epidemiologo Donato Greco, oggi componente del Cts, con alle spalle 30 anni di direzione del Laboratorio di Epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità, avverte. “Attenzione alle promesse di cure miracolistiche anti-Covid”. Soprattutto se si tratta di cure non sperimentate. “Così andiamo nel buio e spesso questo buio è alimentato da miti piuttosto che da dati. In questo anno e mezzo di pandemia ne abbiamo viste una quindicina, terapie miracolose che in poco tempo si sono rivelate inutili e dannose. Non si può giocare con la vita delle persone, soprattutto le più fragili”.
Greco, commentando all’Adnkronos Salute le ultime notizie apparse sui media di ‘cure domiciliari’ non previste dai protocolli ministeriali, rievoca i casi del passato, “da Vannoni con la sua terapia Stamina a Di Bella e le cure anticancro”, e – sottolinea – anche se “per fortuna non siamo più in quell’epoca, il rischio è sempre quello di innescare credenze su terapie miracolistiche, un fenomeno di non facile contenimento. Alla fine il risultato è che stiamo danneggiando i pazienti”.