Il Covid fa volare l’economia della Cina: export record ad agosto, in un anno il boom di vendite all’estero
Con il Covid, nonostante il Covid, l’economia della Cina sta tornando prepotentemente ai livelli precedenti alla pandemia. Come dimostra l’eccezionale boom dell’export della Cina ad agosto con un surplus commerciale di 58,34 miliardi di dollari, in rialzo sia sui 56,59 miliardi di luglio sia sui 51,05 miliardi attesi alla vigilia.
Il Covid torna, ma in Cina le esportazioni volano
L’export, secondo i dati diffusi dalle Dogane cinesi, ha avuto un’accelerazione inaspettata con un balzo annuo del 25,6% a 294,32 miliardi di dollari, mentre l’import è salito del 33,1% a 235,98 miliardi, malgrado i segnali di diffusione della variante Delta. La domanda globale ha compensato alla fine le pressioni sull’economia dovute alla ripresa dei casi interni di Covid-19, al blocco dei porti e al rialzo dei costi delle materie prime, in uno scenario che in Cina era apparso di rallentamento.
La produzione soffre ma aumenta nell’ultimo anno
Da segnalare il rialzo dell’export dei beni legati all’elettronica per la prima volta in otto mesi, mentre, quanto all’import, il balzo è stato spinto dai costi delle materie prime, come petrolio e carbone, che hanno più che compensato i minori acquisti di beni all’estero. Nei giorni scorsi erano arrivati anche i dati sulla produzione industriale cinese e la crescita delle vendite al dettaglio. che hanno rallentato, nel mese di luglio, a causa delle restrizioni legate al Covid-19. Ma nel dettaglio, la produzione industriale nella seconda economia più grande del mondo è aumentata del 6,4% su base annua, a luglio, dopo la crescita dell’8,3% a giugno e contro attese per un incremento del 7,8%.
Le vendite al dettaglio sono balzate dell’8,5% a luglio rispetto a un anno fa, molto al di sotto dell’aumento dell’11,5% previsto dal consensus e del +12,1% di giugno. Secondo i dati forniti dal National Bureau of Statistics, il PMI manifatturiero si è invece indebolito a 50,1 punti dai 50,4 del mese precedente e rispetto ai 10,2 attesi, rimanendo per poco oltre la soglia chiave dei 50 punti, sotto la quale scatta l’attività si contrae. In frenata anche il settore dei servizi.