Covid, Zangrillo sbotta in tv. Parla chiunque e troppi non si vaccinano. Tanto vale inserire l’obbligo (video)
Zangrillo sbotta in tv: e all’Aria che tira, ospite della puntata d’esordio della nuova serie del programma, a Myrta Merlino parla fuori dai denti. Con tanto di nomi e cognomi. E sulla campagna, ma anche sulla propaganda anti Covid, tuona: «L’Italia è malata di Fake news. Parlano tutti e si crea solo ansia e disinformazione». Una realtà di fatto, a detta del professore milanese, che genera danni enormi all’Italia. E in tutto ciò, aggiunge l’esperto levandosi qualche altro sassolino dalla scarpa, i medici che non si vaccinano sono irresponsabili. Poi, a bocce ferme, Alberto Zangrillo, direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, risponde alle domande della conduttrice de L’aria che tira su La7 in merito a terza dose. Obbligo vaccinale. Green pass (video dal sito La7).
Covid, scintille di Zangrillo in tv su La7
«La gente che non si vaccina si ritiene giovane e in forma. Poi c’è chi è al di fuori del sistema di prenotazione. E poi c’è la disinformazione: tutti parlano e si mescolano all’istituzione, che quindi non gode di fiducia. Le poche voci equilibrate vengono coperte dal chiacchiericcio», dice Zangrillo. «L’Italia si è comportata in modo straordinario – osserva –. Abbiamo raggiunto un range di vaccinazioni che ci colloca come leader a livello mondiale. È brutto che ci sia una disinformazione che continua a creare ansia, a fare notizia e a riempire giornali. Siamo stato sopraffatti dalla vicenda afghana, ma ora che sono finite le Paralimpiadi il giornale più importante apre con 9 pagine sul Covid», afferma.
Zangrillo, obbligo vaccinale: non arriveremo mai alla soglia del 90%…
Obbligo vaccinale: sì o no? «Non voglio essere utilizzato per quello che dirò – risponde Zangrillo –. Credo che ci sia grandissimo spazio per un doveroso sforzo persuasivo che deve essere compiuto da chi è in grado di trasmettere la verità. Chi non si vaccina ha un rischio straordinariamente più alto di sviluppare forme più gravi che possono portare in terapia intensiva». Tuttavia, rimarca l’esperto, «ci sono medici italiani, a contatto con persone più fragili, che non si vaccinano. Questo è estremamente grave. Denota ignoranza e senso di irresponsabilità. Queste persone vanno stanate. Sono da apprezzare gli insegnanti che, numeri alla mano, hanno fatto uno sforzo complessivo straordinario verso gli alunni. Invece, ci sono medici che si nascondono. E non credo che l’obbligo vaccinale li raddrizzerà».
«Tanto vale inserire l’obbligo delle vaccinazioni»
Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ritiene necessario arrivare al 90% di copertura vaccinale. «La voce di Ricciardi va ascoltata e, se mi posso permettere, interpretata – evidenzia Zangrillo –. Se fissiamo la soglia del 90%, a cui non arriveremo mai, tanto vale inserire l’obbligo. In questo momento dobbiamo portare le persone ad ascoltare le persone che hanno gli strumenti. Capisco che si debba dare spazio al giornalista di turno, ma ci sono 4-5 voci accreditate per parlare. Penso al Cts. Agli scienziati e ai medici che hanno vissuto la vicenda in ospedale». E ancora: se «abbiamo fatto facilmente il passaggio dallo zero al 60% di vaccinati», ora «è molto più difficile passare dal 60% al 90%. Mancano all’appello le persone che sono preda della disinformazione», ribadisce tra l’amareggiato e l’indignato il professore Zangrillo.
Capitolo terza dose: «Va riservata soprattutto agli immunodepressi»
Capitolo terza dose: «Noi dobbiamo occuparci di soggetti fragili e immunodepressi – precisa il direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva del San Raffaele di Milano –. Ci sono migliaia di persone in attesa di un trapianto di organi. Ai soggetti immunodepressi va riservata la terza dose. Poi, per il resto, vedremo». Nelle ultime settimane, il tema delle minacce no vax ai medici è finito sotto i riflettori. «Sono amico di chi è messo all’indice. Da 20 anni i miei figli sono irrisi perché il padre è il medico di una persona che non sta simpatica a tutti. Siamo un Paese malato. Dominato dall’invidia sociale – riflette Zangrillo –. Anche un povero cristo che espone l’orologio ricevuto dal nonno viene massacrato. Io sono minacciato e irriso, ma non ne parlo: è il fenomeno noto del ventilatore…»…