Elezioni Roma, la Meloni snobba Giorgetti: «Con Michetti c’è Salvini. E m’importa solo questo»
«Non mi pare che Giorgetti conosca così bene Roma, per me conta che Matteo Salvini sia stato estremamente presente a Roma. Così come per me conta che Berlusconi si stia impegnando in prima persona e lo abbiamo visto anche oggi con la lunga lettera su Michetti. Il centrodestra è compatto su Michetti e non prende in considerazione ipotesi di sostenere candidati di sinistra». A parlare è Giorgia Meloni. Ci pensa lei a raddrizzare la barca sulle elezioni per il Campidoglio, dopo le incaute dichiarazioni rese alla Stampa dal ministro dello Sviluppo economico. La leader di FdI ha parlato da Grosseto, dove si trovava per un incontro elettorale a sostegno del candidato a sindaco del centrodestra Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
La Meloni ha parlato a Grosseto
«Siamo in partita – ha aggiunto – e il nervosismo della sinistra dimostra che Michetti sia un candidato assolutamente competitivo». Un intervento, quella della Meloni, necessario a ristabilire ruoli e responsabilità. E gli effetti sono stati immediati. «Ma figuriamoci», si è difeso Giorgetti risponde al sito Affaritaliani.it quando gli viene chiesto se davvero a Roma sostenga il candidato Carlo Calenda e non Enrico Michetti. Sarà stato pure in buonafede, ma le sue parole hanno scatenato polemiche a destra e ironie a sinistra. «Qualunque cosa dico ormai vengo sempre strumentalizzato», si lamenta lui.
Il leghista si difende: «Io frainteso, viva il centrodestra»
«La verità – si difende -? Sto girando l’Italia in lungo e in largo per promuovere i candidati del centrodestra. Figuriamoci se tifo per Calenda…l’auspicio è che il 3 e il 4 ottobre romani, milanesi, torinesi possano voltare pagina e cambiare passo con Michetti, Bernardo e Damilano. Ovviamente, per evitare ulteriore equivoci, l’auspicio è che vincano tutti i candidati di centrodestra. Sono a Bologna a un convegno per Battistini. Domani – conclude il leghista – a Trieste, poi in Veneto e in chiusura di campagna elettorale, a Milano e Torino. In settimana a Roma. Più di così…». L’avesse detto anche nell’intervista, non sarebbe stato male. Lo ha fatto dopo l’intervento della Meloni. Che dire? Meglio tardi che mai.