Gad Lerner prende schiaffi da Cacciari e Mieli: scontro a “Cartabianca” su green pass e vaccini
Lerner, Cacciari, Mieli. Scintille a “Cartabianca” e inizio col botto per Bianca Berlinguer alla ripresa del programma di Rai 3. Ci si mettono in tre. “Siamo in una situazione di deriva pericolosissima, in uno stato d’emergenza perenne”. Massimo Cacciari si infiamma e ribadisce la propria posizione in relazione alla situazione politica e istituzionale connessa alla gestione dell’emergenza covid; in particolar modo al green pass e all’obbligo vaccinale. Col suo solito carattere, non è tenero con gli altri interlocutori, che definisce “insensibili” alla deriva democratica che per il filosofo sarebbe in atto. “Se non avete nessuna sensibilità per le questioni di ordine costituzionale, benissimo. Come si fa a non capire che l’emergenza covid sta accelerando questa deriva; con un accentramento del processo decisionale, lo svuotamento del Parlamento, la fine della democrazia rappresentativa? Come si fa a non vederlo, in un mondo in cui tre quarti della popolazione vive sotto regimi tipo Cina o Russia?”, dice Cacciari, protagonista di un acceso botta e risposta con Gad Lerner. Anche Mieli la prende male ad essere trattato come uno scolaretto.
Cacciari, Lerner e Mieli, scontro a tre a “Cartabianca”
C’è l’emergenza, dice Lerner. Cacciari si inalbera, lo zittisce bruscamente: “L’emergenza c’era, adesso non c’è più”. “Ma un paese con molti vaccinati ha un tasso di positività alto per la variante Delta…”, replica il giornalista, xhe appena apre bocca si prende un ceffone sia da Cacciari che da Paolo Mieli. “Vuol dire che i vaccini sono precari, ma non mi va di discutere di vaccini. Leggi cosa dice l’Oms, che sconsiglia di vaccinare i più giovani; perché i vaccini non sono abbastanza sicuri”, incalza il filosofo. “Stai mettendo insieme cose molto diverse”, dice Lerner in difficoltà. “Tu stai mettendo insieme cose diverse”, l’ennesima controreplica. I temi legati all’emergenza Covid e al certificato verde sono complessi e dividono. Ma i nervi sono tesi in studio.
Cartabianca, tutti contro tutti. Il delirio di Lerner
Prima di Cacciari, Lerner ha fatto infuriare anche Paolo Mieli. Lo scontro è avvenuto sul come convincere i non vaccinati ad immunizzarsi. Lerner se ne è uscito con una frase delirante: “Come facciamo a costringerli? Cominciamo a dichiararli fuori legge – è stata la “soluzione” di Lerner -. In Italia ci sono milioni di evasori fiscali. A nessuno viene in mente che, siccome ci sono milioni di persone che non pagano le tasse, allora non possiamo introdurre per legge l’obbligo di pagare le tasse”. Sillogismo poco calzante. Mieli lo fa a fettine.
I nervi tesi di Cacciari, Lerner e Mieli a “Cartabianca”
Di parere diverso Mieli: “Come mai l’obbligo del vaccino è stato introdotto nel mondo solo in Indonesia, Tagikistan, Turkmenistan e Micronesia? – ha chiesto -. Come mai i Paesi che sono più avanti di noi, hanno avuto più inciampi di noi? Soprattutto gli Usa perché sono arrivati al galoppo al 70 per cento di vaccinati poi lì si sono fermati”. “Obbligo e mettere fuori legge è un sinonimo -aggiunge Mieli- . Quando si è in quelle dimensioni cosa fai – dice a Lerner a b tutto muso- un campo di concentramento per 7 milioni di persone?”. I nervi tesi di tutti e tre certo non mettono tranquillità ai telespettatori.