Giacomo Sartori, finisce nel peggiore dei modi: l’informatico trovato morto in una cascina vicino all’auto
Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda della misteriosa scomparsa di Giacomo Sartori: gli inquirenti hanno trovato morto il 30enne originario di Mel (Belluno), scomparso nel nulla nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 settembre a Milano, dove viveva e lavorava. Sono stati i carabinieri del Comando provinciale di Milano a ritrovare il cadavere di Sartori all’interno di una cascina della località di Casorate Primo (Pavia), incredibilmente a poca distanza dal luogo dove, 48ore fa, gli investigatori hanno recuperato la sua vettura abbandonata lì da giorni… A quanto riferisce il Tgcom24 sul caso, il giovane si sarebbe «impiccato con un cavo».
Giacomo Sartori trovato morto nel Pavese
L’ipotesi del suicidio è la più accredita nelle indagini su Giacomo Sartori. Una tragedia che toglie opgni speranza alla famiglia di poter riabbracciare il proprio figlio. Il cui corpo senza vita giaceva, come detto, vicino lo stesso luogo in cui, due giorni fa, gli inquirenti al lavoro sul caso avevano rintracciato la sua auto, regolarmente chiusa. Sarebbero proprio il posto e il ritrovamento dell’auto a spingere gli investigatori a ipotizzare che il 29enne si sia allontanato a piedi, percorrendo una breve distanza. Per i carabinieri che indagano sulla vicenda, infatti, la morte è avvenuta «verosimilmente a seguito di gesto autolesivo».
Gli inquirenti propendono per la tesi del suicidio
Sartori era scomparso dopo aver passato la notte di venerdì 17 settembre in compagnia di amici in un bar di viale Vittorio Veneto a Milano, in zona Porta Venezia, dove gli è stato rubato lo zaino. Al suo interno c’erano i documenti e il pc del lavoro. Un dettaglio che potrebbe averlo turbato. E che gli inquirenti hanno preso seriamente in considerazione nel tentativo di ricostruire movente, modalità e tempistiche del suo “strano” allontanamento. Diventato nei giorni un misterioso caso di scomparsa. Dopo quella serata, sabato mattina il giovane non si era presentato agli appuntamenti fissati. Così lunedì l’azienda di software di Assago (Milano), per cui Giacomo lavorava, avrebbe contattato la famiglia, già in cerca di notizie del giovane. Che aveva fatto perdere le sue tracce. Fino ad oggi: quando il ritrovamento del corpo di Giacomo, senza vita, ha spezzato anche la più flebile speranza di un epilogo diverso…