Green pass, governo in tilt. Draghi prende tempo e dà il contentino a tutti: estensione solo alla scuola
L’estensione riguarderà solo il mondo della scuola e riguarderà chi lavora nelle mense scolastiche e nella pulizia. Per il resto della pubblica amministrazione e per il settore privato, invece, il governo prende ancora tempo. Al termine di una giornata ad alta tensione alla Camera, le fibrillazioni sul Green pass si spostano, di nuovo, in senso al governo, che nel Cdm convocato per giovedì 9 alle 12 è chiamato a varare la stretta sul lasciapassare verde. Salvo novità dell’ultimo momento, insomma, non ci sarà alcuna accelerazione significativa come lasciato intendere dalla sinistra, ma anche la cabina di regia resta in stand-by. Insomma, si prende tempo con un contentino per tutti.
Mini estensione del Green pass e niente cabina di regia
La cabina di regia, infatti, al momento non risulta convocata e ormai si dà per scontato che sarà rinviata alla settimana prossima. Anche per far decantare le frizioni che scuotono la maggioranza, ma che, complice l’appuntamento delle amministrative alle porte, sembrano destinate ad agitare ancora a lungo le acque del governo Draghi.
La partita a scacchi di Salvini
Il voto della Lega agli emendamenti di FdI e le reazioni che ne sono seguite hanno dato la misura di quanto la maggioranza sia un fronte spaccato, percorso dalle divisioni interne e dove continuano a volare stracci. Matteo Salvini assicura di aver agito alla luce del sole. E annuncia che il dl non verrà esteso a pubblico e privato. «Ho parlato con il presidente Draghi, non risulta – ha spiegato – nessuna estensione di Green pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato, a differenza di quello che ho letto su qualche giornale e quindi questo mi conforta».
La linea dura di Speranza
Non solo. Per il leader della Lega non si arriverà alla discussione dell’obbligo vaccinale. Al contrario del ministro Roberto Speranza, che non lo esclude, sempre che i dati lo rendano necessario. Salvini, però, sembra isolato in una maggioranza che, almeno sul fronte delle misure anti-Covid, procede con il benestare anche di Forza Italia.
Il gioco di sponda di Forza Italia
Anche oggi Maria Stella Gelmini, tra i primi ministri a parlare dell’ipotesi dell’obbligo vaccinale, è tornata non solo a ricordare che «il governo ha votato all’unanimità e quando tutti i ministri hanno votato il Green pass lo hanno fatto consapevoli che è un modo per difendere gli spazi di libertà», ma anche che «al tavolo delle Regioni i governatori, da Zaia a Fedriga passando per Fontana, sono impegnati nella tutela della salute dei cittadini e fortemente a favore dei vaccini». Come a lasciar intendere che anche il fronte leghista non sia poi così compatto.
Letta e Conte come il gatto e la volpe
Enrico Letta e Giuseppe Conte, intanto, continuano la loro guerriglia interna contro l’alleato-avversario. «Invito, senza polemiche, la Lega, che si è assunta una responsabilità», sostenendo il governo Draghi, «a essere conseguente e chiarire la propria posizione sul Green pass», ha detto Conte. «Imprese e lavoratori vogliono politici del sì sì, no no. Per noi è “Sì al Green pass” e “no all’ambiguità verso il mondo no Vax”», ha twittato Letta. Ma a sentire la ministra leghista Erika Stefani il vaccino non può essere obbligatorio: «I vaccini? Io sono vaccinata, ma questo non significa che ci debba essere una costrizione alla vaccinazione», ha detto all’agenzia di stampa Adnkronos. La guerra interna al governo, insomma, continua.