Il capo dei penalisti: “La perizia psichiatrica umiliante per il Cav. Se al posto suo ci fosse stato un altro…”

17 Set 2021 8:40 - di Gabriele Alberti
Berlusconi

“Offensivo e umiliante”. L’assalto alla dignità di Silvio Berlusconi è stigmatizzato dall’avvocato  Giandomenico Caiazza, presidente dell’Unione dei penalisti italiani, intervistato dal Giornale. Silvio Berlusconi non vuole sottoporsi alla “ampia e illimitata perizia psichiatrica” disposta  dai giudici di Milano che stanno celebrando il processo Ruby ter. La  ritiene “lesiva” della sua “storia e onorabilità”. Proprio per questo, il leader di Forza Italia rinuncia al legittimo impedimento e esprime il suo “pieno consenso che il processo si celebri” in sua “assenza”, come ha scritto in una lettera  indirizzata al presidente della settima sezione penale Marco Tremolada.

Caso Berlusconi, il presidente dei penalisti: “Inutile e offensiva”

Il giudizio che l’avvocato Caiazza fornisce della vicenda è illuminante. “La perizia medica rientra nelle ordinarie attività di controllo del tribunale di fronte a richieste di impedimento. Non è scandaloso disporla ma frequente nei processi penali. Quello che sorprende è addirittura la perizia psichiatrica”. Aggiunge il presidente dei penalisti italaini: “Io non conosco l’ordinanza ma sarebbe molto strano che non contenesse una motivazione di una decisione del genere. Sono comunque stupito, perché l’imputato ha dedotto impedimenti di natura clinica oggettiva; e il ricorso allo psichiatra, spero oltre le intenzioni dello stesso tribunale, suona offensivo ed umiliante per qualunque imputato. Ancor di più se si tratta di chi ha rivestito cariche pubbliche di primissimo livello ed è ancora un leader politico. Comprendo, dunque, la reazione dell’interessato”, dice ad Anna Maria Greco del  Giornale.

“Se al posto suo ci fosse stato un altro imputato…”

Giudica severamente il modo di procedere e non se ne spiega la logica: “La stessa difesa ha prospettato che una condizione di stress per un processo di quella gravità può avere conseguenze pesanti sulle condizioni cardiache. Ma questo lo stabilisce il cardiologo, che c’entra lo psichiatra? Mi pare un’inutile mortificazione, una mancanza di rispetto verso Berlusconi». Tutta la vicenda, così come si sta configurando,  è « il sintomo di una particolare animosità nei suoi confronti». L’ira del Cavaliere su una decisione «lesiva della mia storia e della mia onorabilità» è avallata dal capo dei penalisti. Che aggiunge: “Non so se in una condizione analoga e con un imputato diverso da Berlusconi si sarebbe parlato di vecchiaia in termini così sprezzanti. E si sarebbe arrivati a disporre una perizia psichiatrica. Mi sembra legittimo dubitarne”.

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