Il nonno che ha rapito Eitan già condannato per maltrattamenti. La zia Aya: non può tenerlo con sé

12 Set 2021 18:51 - di Redazione
Eitan

Domani Eitan avrebbe cominciato la prima elementare in una scuola a Pavia, assieme alla cugina. La zia paterna, tutrice del piccolo, non si dà pace per il rapimento de bambino da parte del nonno materno. E rivela che si tratta di un soggetto non adatto a occuparsi di Eitan. Il bimbo è l’unico sopravvissuto nella tragedia della funivia Mottarone nella quale sono morti i genitori, i nonni e il fratello.

La zia Aya: le cugine lo aspettavano per cena

”Eitan – dice Aya Biran Nirko – non è tornato mai a casa. Le sue cugine che lo aspettavano per cena e per condividere con lui la giornata sono preoccupate. Non capiscono perché Eitan non è tornato a casa. Il suo letto è vuoto, i suoi giochi e i vestiti, la sua nuova scrivania, il suo nuovo zaino scolastico, quaderni, astuccio e libri pronti per iniziare la scuola domani”.

Doveva andare nella scuola dove lo avevano iscritto i genitori

”Nell’ultima settimana ha avuto già il suo primo giorno alla prima elementare, insieme alla cugina, proprio nella stessa sezione. Hanno passato una settimana di inserimento alla scuola. Eitan è stato iscritto a scuola da suoi genitori, a gennaio 2020, nello stesso istituto in cui ha frequentato l’ultimo anno della scuola materna. La maggior parte della sua sezione della prima è composta da suoi compagni della scuola materna”.

Il nonno materno condannato per maltrattamenti verso la ex moglie

Poi passa al contrattacco e rivela inquietanti precedenti. “Con questa mossa unilaterale e gravissima della famiglia Peleg, vedo come mio dovere sottolineare alle autorità israeliane quanto è già conosciuto al sistema giuridico italiano. Il nonno materno Shmuel Peleg è stato condannato per maltrattamenti nei confronti della sua ex moglie Ester Cohen, la nonna materna. Per questa condanna Shmuel ha presentato 3 istanze di appello a 3 gradi di Tribunale in Israele. E tutti e 3 hanno rigettato i suoi appelli, sottolineando la gravità e la ricorrenza degli eventi violenti nei confronti della ex moglie”.

“Invito le autorità israeliane – continua la zia Aya Biran Nirko – a guardare le cartelle cliniche pubbliche, non private, della zia materna” di Eitan ed “il fascicolo penale del nuovo marito della nonna materna”. Con questo background – ha sostenuto parlando con i giornalisti – è impossibile che le autorità israeliane possano prendere in considerazione una richiesta di adozione o affidamento dopo un trauma così grave”.

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