«Il rapimento di Eitan è stato pianificato da professionisti». L’ombra dell’intelligence israeliana
Shmuel Peleg, il nonno materno di Eitan Biran, unico superstite della strage del Mottarone, ha effettuato il rapimento di Eitan, il nipote di 6 anni, superando almeno due controlli di frontiera. Come ha potuto fare tutto da solo?
Ex militare, consulente del governo israeliano, chi è il nonno di Eitan
Il lungo viaggio dall’Italia alla Svizzera, per poi arrivare con un jet privato in Israele, ha le caratteristiche dell’operazione di intelligence. Shmuel Peleg, militare di carriera dell’esercito israeliano, dopo il pensionamento è diventato consulente per un’azienda di elettronica. Il sospetto è che “professionisti” israeliani abbiano agevolato il rapimento.
«È evidente che ci sia stato un aiuto extra, se no non sarebbe stato possibile far uscire Eitan dall’Italia tenendo conto di tutto il sistema di allerta che era stato messo in piedi», dice Armando Simbari, legale della famiglia italiana.
Il rapimento di Eitan è un giallo internazionale
Un parere avallato dall’esperto di intelligence, Carlo Biffani che in un’intervista all’Agi, accende i fari sulla «possibile vicinanza e prossimità sia del defunto padre che del nonno del bimbo agli ambienti dell’intelligence e della difesa di Israele. Non ci è dato sapere quanto queste informazioni siano veritiere, ma è possibile immaginare che qualora ciò corrispondesse al vero, non sarebbe stato così difficile per il nonno ideare, pianificare e realizzare l’estrazione del minore dal territorio italiano. Appare infatti evidente come debba essere stata fatta in fase di pianificazione, una stima esatta dei tempi e dei modi necessari ad attuare la fuga». Inoltre, ha aggiunto Biffani, «appartenere a un apparato di Sicurezza del proprio Paese, essere consapevoli del fatto che quel Paese ha un tipo di approccio estremamente difensivo e protettivo nei confronti dei propri cittadini e avere dimestichezza con la pianificazione di operazioni delicate se non addirittura sotto copertura, può fare in modo che ci si accorga della beffa solo dopo che il peggio è ormai accaduto».
In linea teorica, le autorità israeliane dovranno probabilmente ”restituire” al suo tutore legale in Italia il piccolo Eitan Birain, unico sopravvissuto della sua famiglia nella tragedia del Mottarone.
Si prepara la battaglia diplomatica: Tel Aviv a chi darà ragione?
Un parere legale del governo israeliano emesso da esperti dei ministeri degli Esteri e della Giustizia ha infatti sottolineato che portare Eitan Biran in Israele, contro la volontà del suo tutore legale, costituisce probabilmente un rapimento, secondo quanto riportato da Channel 12 News.
Il documento afferma che la mossa messa in atto dal nonno materno di Eitan ha violato la Convenzione dell’Aia sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, una legge adottata da Israele nel 1991. Secondo la legge, le autorità israeliane devono fare tutto quanto in loro potere per restituire il ragazzo al suo tutore legale in Italia il prima possibile. Il tutore legale di Eitan,