Ivano Fossati, 70 anni tra musica d’autore e grandi amori: 10 successi che portano la sua firma (video)
«Io sono un uomo libero. Né destra né sinistra. Sogno ancora credendo di pensare. Sogno ancora coi gomiti affacciato alla finestra». Può sintetizzarsi in questa strofa il pensiero di Ivano Fossati, 70 anni il 21 settembre.
Il carattere del cantautore genovese, che compie 70 anni martedì 21 settembre, è tutto qui. In altalena tra il successo popolare e momenti di poesia pura. E nella totale indipendenza, come scrive nel brano Io sono un uomo libero, confezionato per Adriano Celentano. Lui che ha firmato successi indimenticabili della musica italiana, ha dato l’addio alle scene diversi anni fa. Ma continua a scrivere musica.
Ivano Fossati ha scritto in oltre 50 anni di attività, canzoni di autore e popolarissime, spesso come semplice autore. Altre volte come interprete. Brani diventati anche immortali. Basti pensare a “Jesahel“, firmata con Oscar Prudente nel 1972, portata al Festival di Sanremo di quell’anno come leader dei Delirium e premiata come miglior testo.
Da allora a oggi Ivano Fossati ha scritto per sé e per i colleghi pezzi che chiunque, prima o poi, ha canticchiato. Da Un’emozione da poco con cui una 17enne Anna Oxa debuttava all’Ariston nel 1978 a Non sono una signora, manifesto rock di Loredana Berte’ datato 1982.
Nello stesso anno scriveva per Mia Martini, alla quale fu legato da una lunga relazione, “E non finisce mica il cielo”. Alla stessa nel 1978 aveva dedicato e regalato “La costruzione di un amore”, brano che il cantautore genovese ha poi fatto proprio anche come interprete inserendolo nel 1981 nell’album “Panama e dintorni”. E’ suo anche “Pensiero stupendo”, pezzo icona di Patty Pravo.
Quel padre partigiano che lo abbandonò a un anno
Prolifico anche come solista, Fossati ha pubblicato 20 album dal 1973 al 2011, tra i più celebri ci sono “La mia banda suona il rock” (1979) e “Lindbergh – Lettere da sopra la pioggia” (1992). Musicista poliedrico, Fossati, cresciuto senza il padre partigiano che abbandono’ la famiglia quando il piccolo Ivano aveva appena un anno. Ha appena festeggiato anche i 50 anni di una carriera che l’ha visto collaborare con tantissimi artisti come Fabrizio De Andrè (con cui ha collaborato, tra l’altro, alla scrittura di “Prinçesa“) e Francesco De Gregori: i tre insieme hanno cantato “Questi posti davanti al mare”.
Il suo ritiro dalle scene, infatti, non ha coinciso con l’abbandono della musica, ma come lui stesso ha detto gli ha dato la “liberta'” di scegliere cosa fare. Non ha detto no, infatti, a Mina con la quale nel novembre 2019 ha pubblicato l’album di inediti “Mina Fossati“. “Solo Mina poteva staccarmi dall’ozio che avevo deciso di concedermi dopo 42 anni della solita routine, disco , tourne’e intervista, e poi di nuovo da capo, per dedicarmi alla famiglia”, ammetteva alla presentazione del disco.
Fossati è stato anche l’autore di due inni politici: “La canzone popolare”, voluta dall’Ulivo, e “Uomo libero”, scritta per Celentano e utilizzata da Democrazia europea di Andreotti e D’Antoni. “Né destra né sinistra” sono le parole di Fossati cantate da Celentano. A proposito de “La canzone popolare”, diventata colonna sonora della campagna elettorale del 1996 dell’Ulivo. “Per un lungo periodo non l’ho piu’ cantata. Sapeva di politica e io non ho mai fatto concerti politici”, ha in seguito dichiarato senza pero’ dirsi pentito di quella scelta.
Recentemente, in un’intervista rilasciata a Rolling Stone ha spiegato: “La fortuna di avere 70 anni, se te li sai un po’ gestire, e’ che puoi dire di no ancora piu’ di prima quando vuoi e come vuoi e al tempo stesso dire di si’ anche alle cose piu’ spiazzanti: se ti va di fare una cosa spiazzante devi dire semplicemente si’ e la fai. E’ fantastico, e’ una liberta’ che avevo gia’ prima, ma che ora si e’ amplificata e moltiplicata”.