La “colpa” di non essere poveri: il Pd chiede la stangata sulle case, la sinistra la patrimoniale
La sinistra di lotta e di governo continua a odiare i ricchi, e anche i benestanti, e non molla le sue battaglie, dentro e fuori i Palazzi della politica. Da un lato l’estrema sinistra che spinge direttamente sulla patrimoniale, dall’altro il Pd di Letta che pressa Draghi per una riforma del catasto immobiliare che determinerebbe una pesante stangata sui proprietari di casa. I fronti aperti sono due, in mezzo, a fare muro, il centrodestra, compatto nel dire no a queste misure vetero-comuniste.
Dalla patrimoniale alla casa, la sinistra all’attacco
Continua in tutta Italia la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per un fisco “più giusto” – si fa per dire – e per l’introduzione di “una tassa sulle grandi ricchezze”, lanciata da Sinistra italiana per mano del suo segretario nazionale Nicola Fratoianni.
“La Next Generation Tax è l’unica proposta di tassazione sulle grandi ricchezze che in realtà – afferma Fratoianni nel suo delirio politico – elimina due tasse: l’Imu sulla seconda casa e l’imposta di bollo sui conti correnti. La nostra è una proposta che guarda al futuro del Paese: perché intendiamo utilizzare i proventi della tassazione sulle grandissime ricchezze per fare il più grande investimento pubblico sul futuro che l’Italia abbia mai conosciuto, ovvero garantire le migliori opportunità ai giovani di questo Paese, investendo i proventi su di loro”.
Il Pd in pressing su Draghi per la riforma del catasto
Da Repubblica, invece, emerge uno scenario inquietante sul fronte della riforma del catasto, le tanto famigerate rendite da adeguare. Nella legge delega di riforma del fisco, a quanto pare, potrebbe entrarci anche questa misura che si risolverebbe in una pesante stangata per i proprietari di immobili, già fortemente penalizzati dall’erario. “La legge delega di riforma del fisco infatti ha un percorso assai lungo: si attende per la prossima settimana il varo da parte del Consiglio dei ministri anche se c’è chi dice che, per evitare un confronto su un tema caldo come le tasse con connessa esibizione delle varie ‘bandierine’, si potrebbe slittare a dopo le elezioni amministrative – scrive Repubblica – Resta invece in bilico la revisione del catasto: la Lega e il centrodestra, che hanno già dovuto accettare l’accantonamento di ogni forma di flat tax, si oppongono fino al punto di spingere per un rinvio del varo della delega: ieri Bitonci ha parlato di ‘utopia’ e anche i M5S è contrario. Mentre il Pd vorrebbe far scattare la riforma al più presto. Puntiamo a fare in fretta, osserva Gian Mario Fragomeli, deputato, esperto fiscale del partito”. Ma Letta è d’accordo? E sulla patrimoniale?