La sinistra contro la spigolatrice. Fulvio Abbate: ora mi spiego perché le ragazze non andavano con quelli del Pci…
La polemica sulla statua della spigolatrice a Sapri, quella col lato B troppo accentuato, è più viva che mai. Il sindaco Antonio Gentile la difende a spada tratta e invita Laura Boldrini a venire a visionare la statua di persona. Lamenta, poi, che della scultura venga sempre fotografata la parte posteriore. Di qui, a suo avviso, la campagna delle femministe per rimuovere la statua.
Le femministe: la spigolatrice è “ipersessualizzata”
L’accusa della sinistra femminista è nota: la statua è “ipersessualizzata”. Dunque va rimossa. Un eccesso di ideologia che nell’esibizione delle forme vede l’offesa, l’insulto, l’aggressione. Sul tema si è cimentato anche Michele Serra, qualche giorno fa su Repubblica.
Michele Serra: hanno ragione, ma così si dimostrano suscettibili
“Pare che quel bronzo – ha scritto Serra – costituisca volontaria offesa alla libertà delle donne di non apparire come un oggetto sessuale: argomento così indiscutibile, e così forte, che ci si meraviglia possa essere messo a repentaglio da un paio di natiche di bronzo. Ecco, forse l’epoca della suscettibilità è soprattutto l’epoca della fragilità. Ci si sente messi a repentaglio da molto poco, da un’opinione avversa, da un luogo comune consumato, da una statua sgradita”. Insomma, vuole dire Serra alle femministe che criticano la statua, avete talmente ragione che non è neanche necessario fare tanto chiasso per una statua che “mostra il cu..”.
Il commento ironico di Fulvio Abbate: ora capisco perché…
E aggiunge, Serra, che in ogni caso la statua della spigolatrice è migliore della brutta poesia di Luigi Mercantini che l’ha ispirata. Una analisi, quella di Serra, che ha meritato una chiosa irriverente da parte di Fulvio Abbate. Il quale ha così commentato su Twitter: “Dall’articolo di #Serra sull'”oscena” #spigolatricedisapri si comprende perché le ragazze non scopavano con i giovani del Pci, preferendo quelli di Lotta Continua. Una #sinistra che con il supporto del #moralismo #femminista teme di nominare la fica”.