Lamorgese scatena la bagarre in aula. Meloni: «Imbarazzante. Gli italiani meritano altro»
A sentire il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sembra quasi che il rave party illegale di Valentano, nel Viterbese, sia stato una sorta di allegra scampagnata di campeggiatori della domenica. Nella sua informativa alla Camera su quell’evento, andato avanti per quasi una settimana ad agosto, con migliaia di persone arrivate indisturbate da ogni parte d’Europa, infatti, la titolare del Viminale ha parlato di: «famiglie con bambini»; camper controllati (una quarantina, per un totale di 50 persone su 7mila partecipanti stimati, ndr), ma lasciati andare dopo aver dichiarato che erano genericamente diretti a Sud; situazione sanitaria sotto controllo, come si deduce dal fatto che dopo il rave «non sono stati registrati casi di positività al Covid».
Il rave party illegale diventa una sorta di scampagnata
Insomma, dobbiamo toglierci dalla testa quelle scene da film dell’orrore, con pecore sbranate dai cani o droga venduta come fosse frutta, e quei fatti drammatici, come la morte di un giovane e il sospetto di stupri, e fare posto a un nuovo scenario bucolico all’insegna del peace&love. Suggellato, nelle parole del ministro, dal fatto che «solo alle prime luci del 14 agosto il personale poteva effettivamente quantificare il numero delle presenze che ammontavano a oltre 4mila persone comprese famiglie con bambini».
Lamorgese declina ogni responsabilità
Un colpo di genio, quello delle «famiglie con bambini», in un’informativa che per il resto non ha sorpreso su nulla: Lamorgese ha rivendicato come valide tutte le scelte compiute, dal «monitoraggio» dei transiti (o, come l’ha definita più d’uno, la “scorta” ai camper), alla decisione di non intervenire per disperdere i partecipanti. Non ha ammesso inoltre alcuna responsabilità. Semmai, ne ha volentieri scaricate o rinfacciate. Ha sottolineato, per esempio, che nessuna informazione era giunta dalle polizie di altri Paesi, che per i fatti locali sono competenti prefetti e questori e che per eventi simili nel 2018 e nel 2019, vale a dire quando era ministro Matteo Salvini, «si è deciso di intervenire con la forza».
FdI: «Dal ministro atteggiamento omissivo. Si dimetta»
Parole che hanno suscitato anche una certa animosità nell’aula, richiamata più volte dal presidente Roberto Fico a mantenere «modi più ordinati». «Ci aspettavamo un atteggiamento diverso, meno omissivo, un’assunzione pena di responsabilità da parte sua», ha commentato nel corso del suo intervento Francesco Lollobrigida. «Oggi lei ha dimostrato quello che vale come ministro e questa maggioranza si è mostrata com’è: divisa su questi temi. E allora prenda atto del suo fallimento e si dimetta», ha aggiunto il capogruppo di FdI.
Meloni: «Imbarazzante. Gli italiani meritano altro»
«Le parole della Lamorgese hanno confermato quello che sapevamo già: il Governo Draghi si è piegato all’illegalità e ha consentito che per giorni e giorni un pezzo del territorio italiano diventasse una zona franca per fattoni e punkabbestia di mezz’Europa», è stato poi il commento di Giorgia Meloni, che ha parlato di «informativa imbarazzante». «Nessuna assunzione di responsabilità politica di quello che è successo, nemmeno una parola di scuse nei confronti dei cittadini e degli imprenditori pesantemente danneggiati dal rave, nessuna misura concreta per scongiurare il ripetersi di episodi simili. Gli italiani non meritano un ministro così», ha sottolineato la leader di FdI, che ha ribadito «la totale sfiducia nei confronti della Lamorgese» e che il partito «continua a chiedere le sue dimissioni».