Letta esulta troppo presto per il voto tedesco: dalla pandemia si esce a sinistra. Ma ha fatto male i conti
Enrico Letta commenta il voto in Germania ed esulta un po’ troppo per il vantaggio dell’Spd (di soli due punti sulla Cdu) come se fosse in atto davvero una “svolta” storica che preannuncia il sapore della vittoria per tutte le sinistre europee. “Ora – dice Letta – abbiamo la prova che di ciò che ho sempre pensato e che è una delle ragioni fondamentali che mi hanno spinto a tornare e assumere la guida del Partito democratico: dalla pandemia si esce a sinistra“. Intanto l’Italia ne sta uscendo, se così sarà davvero come tutti ci auguriamo, con un governo di coalizione che comprende anche il centrodestra ma il punto è un altro.
L’entusiasmo di Enrico Letta si scontra proprio però con la grande delusione della sinistra tedesca. Il tema centrale nel dibattito pubblico è stato sicuramente quello relativo all’innalzamento del salario minimo orario a 12 euro , argomento grazie al quale la Spd ha sottratto voti alla sinistra di Linke. Qui da noi il Pd cosa ha messo al centro del dibattito? Ius soli e ddl Zan. Oroizzonti completamente diversi, a quanto pare.
La Linke, estrema sinistra, si è fermata al 4,9%, al di sotto della soglia di sbarramento del 5%, ma resta comunque rappresentata nel nuovo Bundestag perché ottiene tre mandati diretti. Lo riporta la Bild, secondo cui il partito di estrema sinistra ha ottenuto almeno tre mandati diretti nel complesso sistema elettorale tedesco che è un sistema misto, proporzionale con una componente maggioritaria.
Lo scrittore tedesco Ingo Schulze, intervistato dalla Stampa, dà una lettura molto diversa, e da sinistra, del risultato delle urne in Germania. Sognava un governo “rosso-rosso-verde”, che è invece irrealizzabile. Olaf Scholz, candidato della Spd e cancelliere in pectore, visto da sinistra non è poi così entusiasmante. «Non è – osserva Ingo Schulze – né forte nei contenuti, la sua forza dipende solo dalla debolezza degli altri candidati. Ma è bravo a vendersi. Ha parlato di temi spacciandoli per novità, ma di salario minimo l’Spd parlava anche quando era al 14%. Vuole la verità? Sono deluso e non mi aspetto niente. Non credo che ci sarà per nulla un cambio di direzione per la Germania. Ci sarà una leggera variazione sul tema, ma non basterà».