Lucarelli fa la maestrina sui rifiuti di Catania. La giunta Pogliese le spiega un paio di cose che non sa
«Cara Selvaggia se la Sicilia ha bisogno d’aiuto io sono d’accordo. Ma non di aiuto esterno. Semmi è quello che ci ha rovinato. Questa terra sconta una arretratezza infrastrutturale anche in ambito ambientale che non è stata voluta da questa terra ma da fuori». Così all’AdnKronos l’assessore comunale all’ecologia di Catania, Fabio Cantarella, replica all’attacco postato sui social dalla blogger Selvaggia Lucarelli sull’emergenza rifiuti che sta colpendo Catania.
«Ricordo alla Lucarelli – aggiunge Cantarella – che il piano dei rifiuti della Sicilia è rimasto bloccato sul tavolo del ministro dell’ambiente per troppo tempo».
Lucarelli, arriva la risposta dell’assessore di Catania ai rifiuti
«Ricordo pure a Selvaggia Lucarelli – continua Cantarella – che lo “sblocca Italia” di Renzi all’articolo 5 prevedeva due termovalorizzatori in Sicilia ma due associazioni ambientaliste lo hanno impugnato ed il Tar del Lazio lo ha annullato».
«Quindi ancora una volta, fuori da questa terra – ammonisce Cantarella – qualcuno ha deciso le sorti di questa regione ma questo la Lucarelli non lo sa. Dunque -sottolinea ancora l’assessore comunale- lasciateci lavorare e che la Sicilia possa veramente avere autonomia in questi settori delicatissimi che richiedono scelte immediate. Noi vorremmo dei termovalorizzatori come ci sono nel nord Italia e non capisco perché qui non devono esserci».
«Ci scusiamo – dice infine Cantarella – con tutti i cittadini che pagano la tassa sui rifiuti e con quelli che fanno la raccolta differenziata. Con gli altri non ci scusiamo. Abbiamo subito il funzionamento a singhiozzo della discarica e purtroppo non avevamo dove conferire i rifiuti. Non appena è stato possibile farlo – conclude- abbiamo ripulito la città in pochi giorni sanificando le zone e le strade in questione».
Il sindaco Pogliese ricorda l’eredità della giunta Pd
In un lungo e articolato post su Facebook, il sindaco Salvo Pogliese ha spiegato le ragioni dell’emergenza. Ricordando la sciagurata decisione del suo predecessore, Enzo Bianco.