Michetti: «Ma quale incontro segreto con Raggi: noi parliamo ai romani, sono loro che decidono»
Una «leggenda metropolitana» della quale «non so assolutamente nulla». Enrico Michetti ha smentito categoricamente le illazioni sulla presunta richiesta da parte sua di un incontro con Virginia Raggi in vista del ballottaggio. «Queste sono leggende metropolitane, non ne so assolutamente nulla. Noi stiamo pensando a rivolgerci ai cittadini di Roma a prescindere dagli schieramenti, a prescindere dalle tessere di partito, proponendo il programma che è quello di ripartire dalle periferie», ha detto il candidato del centrodestra intervistato a Radio 24.
Michetti smentisce le illazioni sull’incontro con Raggi
A riferire della presunta richiesta era stato ieri Il Foglio, sostenendo che Michetti sarebbe stato intenzionato a chiedere «un messaggio di non ostilità. Un mezzo endorsement. Anche un post su Facebook. Per fare in modo – si leggeva sul giornale – che l’elettorato M5s non vada tra le braccia di Roberto Gualtieri al rush finale». Una ricostruzione che, però, non ha trovato riscontro oggettivo e che, per altro, è in contrasto con l’impostazione di Michetti, per il quale il pallino è tutto in mano ai romani.
«È il popolo di Roma che decide chi farà il sindaco»
Un discorso che vale anche per quanto riguarda l’uscita di Giancarlo Giorgetti. «È un uomo della politica importante che ha le sue idee, che io rispetto pienamente», ha detto Michetti, sottolineando però che «ci sono tre milioni di romani che debbono decidere». «È il popolo di Roma che decide chi sarà il sindaco più adatto che comunque li possa rappresentare al meglio», ha ribadito il candidato del centrodestra, tornando poi sui temi concreti di interesse della città. Primo fra tutti, i rifiuti.
Dai rifiuti allo stadio: il focus sui problemi di Roma
«Gli impianti vanno secondo le direttive comunitarie e vanno collocati in posizioni equanime, per cui su tutto il territorio», ha chiarito Michetti, tornando anche sullo stadio. «Ho ottimi rapporti sia con la dirigenza della Lazio che della Roma. Se vorranno fare i loro impianti, se questi saranno compatibili con l’urbanistica locale, se ci sarà la possibilità di creare posti di lavoro permanenti e di qualificare un territorio, noi – ha chiarito il candidato del centrodestra – saremmo apertissimi, anzi, con questi presupposti, in 30 giorni la chiudiamo».
Sostenere le aziende e puntare sulla cultura: «Viviamo su una miniera d’oro»
«Oggi le aziende se ne vanno. La città muore. Non abbiamo più tempo. Vittorio (Sgarbi, ndr) dice “se li conosci li eviti”. Sappiamo come hanno amministrato al Comune e alla Regione. I risultati del loro lavoro ce li abbiamo sotto gli occhi. Ecco perché noi rappresentiamo il cambiamento», ha aggiunto Michetti, ricordando anche che «l’Italia promuove la cultura all’articolo 9 della Costituzione. La cultura serve per marginalizzare le devianze. Bisogna lavorare sulla cultura e sull’occupazione. Noi – ha concluso – viviamo su una miniera d’oro».