Migranti contro la quarantena scatenano l’inferno. Meloni: meno male che la Lamorgese è brava…
Migranti tunisini non vogliono fare la quarantena e scatenano l’inferno a bordo. Meloni: «E meno male che per Draghi la “Lamorgese lavora bene”»… Quanto meno, però è arrivata la risposta della legge alla furia violenta dei facinorosi stranieri che, nei giorni scorsi, alla notizia che avrebbero dovuto fare la quarantena a bordo della nave Azzurra, ormeggiata al porto di Augusta (Siracusa), si sono ribellati distruggendo quello che gli capitava a tiro. Mentre altri si buttavano in mare per cercare di scappare. Una vera e propria devastazione, quella seguita al delirio violento dei giorni scorsi per opera di un gruppo di richiedenti asilo tunisini.
Circa una ventina sui 77 che erano appena approdati in una delle diverse ondate di sbarchi che hanno messo in ginocchio la Sicilia. E che, solo a partire dal 25 agosto, ha visto approdare circa 600 persone solo a Lampedusa. Un ennesimo caso, quello della rivolta dei migranti a bordo della nave Azzurra, che ha contribuito a rimarcare i dubbi sull’operato del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Che, incredibilmente, a dispetto di tutto, può ancora contare sulla fiducia del premier Draghi…
Migranti tunisini scatenano una violenta rivolta a bordo della nave Azzurra
Già, perché quanto i facinorosi hanno messo in atto nei giorni scorsi è davvero inaccettabile. Tanto che ora i 21 richiedenti asilo che hanno organizzato la violenta rivolta a bordo, vandalizzando quasi due ponti della nave. Infierendo sulle sale comuni. E distruggendo qualunque cosa gli capitasse sotto mano, sono stati denunciati per danneggiamento aggravato. Violenza privata aggravata. Furto e resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Reati che la dicono lunga su quanto le forze dell’ordine intervenute in quella delirante circostanza abbiano dovuto faticare per riportare la calma e limitare i danni.
L’inferno scoppia all’annuncio dell’obbligo di quarantena per i migranti appena arrivati
All’hotspot di Lampedusa, infatti, il gruppo in cui – riferisce il sito Sicura News – figuravano tra l’altro diversi migranti «al loro secondo o terzo rientro in Italia», pensava di aver già effettuato la quarantena. Una cosa impossibile visto il sovraffollamento del centro di prima accoglienza. Eppure il manipolo di migranti contava di poter essere libero di bivaccare e gironzolare a proprio piacimento. Cosi quando hanno appreso che, invece, sarebbero dovuti rimanere sulla nave ed effettuare l’isolamento domiciliare previsto da protocollo, è scoppiato l’inferno. Una protesta che si assomma alle tante altre registrate nel tempo. Fino a ieri con il caso denunciato anche da Giorgia Meloni del tunisino positivo al Covid che ha aggredito i Carabinieri e si è scagliato sui passanti. Una ennesima dimostrazione, ha denunciato la leader di Fratelli d’Italia sulla sua pagina Facebook, «nell’Italia governata dai “migliori”», che «episodi del genere non sono solo casi isolati». Un post che, emblematicamente, conclude: «E menomale che il ministro Lamorgese “sta lavorando bene”»…
Meloni tra sconcerto e indignazione: come può Draghi sostenere che la Lamorgese lavori bene…
Una dichiarazione, quella del premier a favore della ministra Lamorgese, che Giorgia Meloni ha messo in discussione ancora una volta ieri, ospite di Morning news su Canale 5. Quando, nel corso del suo intervento, la leader di Fdi ha ribadito sconcerto e indignazione per l’operato della Viminale. «Come si può sostenere che il ministro Lamorgese – ha sostenuto la Meloni in tv – che ha consentito che, per giorni e giorni, migliaia di scappati bivaccassero a Viterbo in un rave party illegale. Nel quale ci sono stati morti. Stupri e droga, senza che il governo muovesse un dito, sta operando bene. Per me è un mistero. Se Draghi ritiene che un ministro dell’Interno che si è comportato così. Che ha dato dell’Italia l’immagine di una repubblica delle banane, stia lavorando bene, ritengo che Draghi abbia un problema di valutazione sulla capacità dei propri ministri. Luciana Lamorgese – ha quindi aggiunto la presidente di Fratelli d’Italia – è il ministro dell’Interno di un governo debole con i forti e forte con i deboli».
Fdi al lavoro per presentare una mozione di sfiducia per il ministro dell’Interno
La Meloni ha quindi confermato la determinazione a presentare una mozione di sfiducia individuale in Parlamento nei confronti del ministro dell’Interno. «Stiamo raccogliendo le firme – ha ricordato ancora ieri –. E stiamo facendo scouting alla Camera e al Senato per presentare la mozione di sfiducia. Dalla gestione dell’immigrazione al resto, mi pare che il ministro Lamorgese abbia ampiamente dimostrato di non essere all’altezza del compito»...