Paura a Roma, guineano assale e pesta due agenti. Bignami (Fdi): Lamorgese e buonisti hanno fallito
Ci risiamo: dopo lo sconvolgente fatto di Rimini, la cronaca registra l’ennesimo caso di un immigrato guineano che ha seminato il panico alla Stazione Termini. fermato per un controllo, lo straniero prima tenta la fuga. Poi aggredisce due agenti. Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, commentando i recenti episodi dichiara: «La Lamorgese risponda a tutto questo. Se non alla sua coscienza, almeno a chi è colpito da drammi come quello di Rimini»… E, purtroppo, anche il caso del bus romagnolo, non è un episodio isolato. Perché persino una normale operazione di perlustrazione del territorio, effettuato alla Stazione Termini di Roma, ha scatenato la furia di un immigrato originario della Repubblica di Guinea. Il quale, per sfuggire ai controlli ha pensato bene di scatenare la sua furia sugli agenti, scagliandosi contro di loro e colpendoli con calci e pugni. Tanto che uno di loro, dopo aver fermato e assicurato alla giustizia lo straniero 27enne, è dovuto ricorrere alle cure mediche. E ne avrà almeno per 5 giorni...
Guineano fermato per un controllo alla Stazione Termini aggredisce gli agenti
Il fermo per un controllo. La fuga. L’aggressione inferocita contro i poliziotti. I quali volevano solo controllare identità e credenziali del guineano intercettato allo scalo ferroviario capitolino. Succede tutto nel giro di pochi, concitati minuti. Un’operazione di routine, quella si apprestavano a compiere i due agenti impegnati, per conto della Questura di Roma, a prestare massima attenzione nell’area della Stazione Termini, non solo operazioni ad “alto impatto” – come spiega l’Adnkronos sul caso in oggetto – ma anche con controlli a tappeto potenziati sul territorio. E così, proprio durante uno dei tanti monitoraggi svolti dagli uomini del Commissariato Viminale, diretto da Mauro Baroni, accade che gli agenti si vedano costretti ad arrestare il 27enne, originario della Repubblica di Guinea.
La breve fuga, l’aggressione a calci e pugni, quindi il fermo
La pattuglia, venerdì pomeriggio, ha proceduto al controllo del giovane guineano mentre era seduto su uno scooter parcheggiato in via Giolitti. Il ragazzo si è subito dimostrato insofferente al controllo di polizia. E dopo essersi ferito da solo, si è gettato improvvisamente contro uno dei poliziotti, riuscendo così a scappare. La fuga è durata solo pochi metri però. E, seppur con molta difficoltà – in quanto il giovane ha tentato di liberarsi colpendo con calci e pugni i poliziotti – alla fine gli uomini delle forze dell’ordine sono riusciti a fermare il guineano, definitamente messo in sicurezza. Condotto negli Uffici di via Farini, il 27enne, tra l’altro già gravato da numerosi precedenti di polizia, è stato arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale e posto a disposizione della magistratura. Al termine della giornata, però, come anticipato in apertura, uno dei poliziotti che ha operato l’arresto è dovuto ricorrere alle cure mediche…
Bignami (Fdi), tutto dimostra il fallimento delle politiche d’accoglienza indiscriminata.
Episodi come quello appena descritto. Per non parlare del gravissimo fatto di Rimini, denunciano un clima di paura. Uno stato di allerta e di pericolo. A sottolienarlo in queste ore, una volta di più, è il deputato di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami. Che su casi analoghi. E, in particolare, sulla drammatica vicenda della feroce aggressione sul bus romagnolo, ha sottolineato: «Quanto avvenuto a Rimini dimostra ancora una volta il fallimento delle politiche di accoglienza indiscriminata alimentata da una sinistra ipocrita. Che ora invoca rigore dopo aver contribuito a creare il problema. Perché il problema non sono solo queste migliaia di disperati che vagano per l’Italia dopo essere stati attirati da miraggi inesistenti di benessere e ricchezza».
Bignami, «Lamorgese incapace»: risponda a chi è stato colpito dal dramma di Rimini
«Il problema – prosegue Bignami – sono le scelte di chi, dai propri salotti buoni, continua a propugnare accoglienza indiscriminata di disperati che vengono in Italia senza controllo e regolamentazione. Consapevoli che tanto il prezzo lo pagano le persone normali. Quelle che vivono la vita di tutti i giorni. Il ministro Lamorgese, esemplare nella sua incapacità, dica immediatamente chi sia questo soggetto, quando è arrivato in Italia e come sia possibile che persone di cosi elevata pericolosità, non siano sottoposte a controlli preventivi. Per una volta risponda, se non alla sua coscienza, a chi è stato colpito da questo dramma. E a cui noi esprimiamo tutta la nostra vicinanza».