Pregliasco sui No vax: “C’è un clima d’odio. Non voglio finire come Berlusconi con una statuetta in faccia”
Questi no vax sono ”persone incattivite dall’insicurezza economica, di cui soffrono. Noi diventiamo capri espiatori delle paure, messi all’indice come terminale di chissà quali interessi privati, visti come gente che si infila un sacco di soldi in tasca”. Lo dice il virologo Fabrizio Pregliasco in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ riferendo di aver sporto denuncia ”qualche mese fa, alla Digos”.
La paura di Pregliasco: “Ricevo minacce, c’è un clima d’odio”
”Piangere addirittura no – aggiunge – ma mentirei negando di essere preoccupato. Nelle ultime due, tre settimane, da quando si discute sul green pass, la furia dei No vax nei miei confronti ha avuto un’impennata”. ”Non vorrei che qualche psicopatico incontrandomi per strada mi riempia di sganassoni o qualche altra cosa. Come è successo a Berlusconi che nel 2009 si è beccato una statuetta del Duomo in viso”.
«Negli ultimi giorni per proteggermi da eventuali aggressioni fisiche ho deciso di ridurre al minimo i miei spostamenti a piedi, di muovermi lo stretto necessario anche se finora sono stato avvicinato solo da persone che mi hanno manifestato solidarietà», racconta. «Il mio numero di cellulare e la mail professionale sono state postate su Telegram – dice Pregliasco – Da allora mi telefonano per dirmi di tutto. Nella migliore delle ipotesi al mio pronto segue il silenzio, altrimenti insulti a gogò. O frasi del tipo ‘con quale coraggio baci i tuoi figli quando torni a casa’, oppure verrai giudicato da un tribunale terreno’. Ricevo centinaia di sms da sconosciuti e materiale astruso sugli effetti collaterali dei vaccini».
“Il mio numero di cellulare è finito su Telegram”
«Anch’io – aveva detto Pregliasco all’Adnkronos Salute come diversi colleghi, ricevo telefonate, mail con insulti di ogni genere ed Sms anonimi con frasi di odio e minacce: si va da ‘infame’ a ‘figlio di p…muori!’ per citarne qualcuno. Finora per fortuna non ho mai subito aggressioni, chi mi ha riconosciuto per strada mi ha sempre fermato per darmi attestati di stima, ma adesso, con il montare di questo clima di violenza, ho paura che qualcuno si avvicini fingendo di salutarmi e invece mi aggredisca fisicamente. Insomma diciamo che mi guardo le spalle con un’attenzione diversa, sicuramente con più timore».