Reddito di cittadinanza, il responsabile Caritas: «Non riduce la povertà e molti ci pagano i vizi»
Usato per «soddisfare vizi», erogato a «falsi poveri», sfruttato da chi «non ha mai avuto voglia di lavorare». Salvo Pappalardo, responsabile delle attività in Caritas Diocesana di Catania, boccia il reddito di cittadinanza e, dalla sua posizione di persona che ogni giorni misura la povertà nella pratica quotidiana, smentisce le letture di chi dice che sia servito a ridurla. «Il reddito di cittadinanza deve essere assolutamente revisionato, altrimenti sarà sempre fallimentare», ha detto.
Il reddito di cittadinanza usato «per pagare i vizi»
«Ho constatato io stesso che la maggior parte delle persone che recepiscono il reddito di cittadinanza preferiscono utilizzarlo non per comprare beni di prima necessità ma per soddisfare altri tipi di esigenze o vizi, per poi consumare un pasto caldo nelle nostre mense», ha raccontato all’agenzia di stampa Adnkronos il responsabile della Caritas di Catania. «Ci sono tanti beneficiari che purtroppo sono “falsi poveri”, così come ci sono famiglie che hanno ricevuto aiuto da questa misura di sostegno», ha proseguito Pappalardo, chiarendo con nettezza che «non posso però affermare che abbia ridotto il livello di povertà e risolto il fenomeno della povertà, ben più complesso».
Il responsabile Caritas: «Non riduce la povertà, agevola chi non vuole lavorare»
«L’unica verità è che il reddito di cittadinanza ha agevolato tutti coloro che non hanno mai avuto voglia di lavorare e ne stanno approfittando», ha proseguito Pappalardo, chiarendo che «io non sono contro le misure di sostegno, anzi credo che sia fondamentale che arrivino più aiuti economici dal governo, ma non in questo modo». «Il reddito di cittadinanza deve essere assolutamente revisionato, altrimenti sarà sempre fallimentare. Bisogna che l’onere alla disponibilità al lavoro – ha concluso il responsabile della Caritas – rimanga nelle mani del beneficiario e non in quelle dello Stato».