Reddito di cittadinanza, nuovo scandalo: assegno anche ai morti. E Conte cerca pure di difenderlo
Un altro furbetto del reddito di cittadinanza: percepiva la misura di una persona deceduta nel 2020. Questo è soltanto l’ultimo caso di una lunga lista di chi incassa la misura senza averne diritto. Ma Conte e i 5S non sentono ragioni e si ostinano a difendere una misura che a conti fatti si è dimostrata inutile e costosa. «Io credo che sia vigliacco e immorale lanciare un quesito di abrogazione di una cintura di protezione che è una misura di civiltà e di necessità». Il presidente del M5S durante la trasmissione “Agorà” su Raitre ha commentato l’annunciato referendum abrogativo sul reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza, Conte: «Condanno chi gioca sulla pelle delle gente»
«Il M5S – ha aggiunto Conte – è in prima linea per un miglioramento del Rdc. Abbiamo occupato 250.000 percettori del Rdc, non è assolutamente poco in tempi di pandemia. Però è chiaro che dobbiamo fare di più perché è chiaro che il nostro sistema non funziona in questa direzione. Quindi possiamo e dobbiamo fare di più, questo è un atteggiamento responsabile».
E poi ancora: «Condanno, con molta fermezza, gli esponenti politici che giocano sulla pelle della gente che si trova nella povertà assoluta, perché è di questo che stiamo parlando. Se invece il tema è correggere gli abusi, contrastiamoli. Se c’è un invalido civile che abusa perché non è nelle condizioni di percepire la pensione di invalidità, che facciamo? Togliamo la pensione di invalidità a tutti. No, assolutamente».
La replica di FdI: «Conte e M5S hanno paura»
Immediata la replica di Francesco Lollobrigida. «Giudicare vigliacca l’idea di un referendum per abrogare il pessimo reddito di cittadinanza, lanciata prima da FdI e copiata dai renziani, dimostra la paura di Conte e del M5S di confrontarsi con gli italiani». Per il capogruppo di FdI alla Camera «è immorale utilizzare un simile provvedimento per conquistare consenso, facendo finta di non vedere che questa misura ha fallito sulle politiche attive del lavoro e non ha abolito la povertà come disse Di Maio. Da Conte l’ennesimo, stucchevole e insensato tentativo di difendere un provvedimento fallimentare».
Si allunga la lista dei furbetti del reddito di cittadinanza
L’ultimo caso di cronaca ci porta a Corleone. A scoprirlo sono stati i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo durante un’indagine compiuta in stretta sinergia con l’Inps. In un primo momento l’attenzione degli investigatori si era concentrata sull’originario percettore del beneficio il quale non avrebbe avuto diritto alla prestazione poiché, all’atto della presentazione dell’istanza, era sottoposto a misura cautelare personale.
L’indagine
Ulteriori approfondimenti hanno poi permesso di scoprire come, nel mese di gennaio di quest’anno, successivamente alla morte del beneficiario del reddito di cittadinanza, l’uomo denunciato avesse presentato, per conto del defunto, una nuova dichiarazione sostitutiva unica mirata a garantire il proseguimento dell’erogazione del reddito fino a giugno 2021. L’uomo è stato segnalato alla Procura di Termini Imerese per il reato di truffa aggravata, per aver indebitamente percepito, successivamente alla morte dell’originale beneficiario, redditi per complessivi 4mila euro.