Salvini all’attacco di Speranza: «Prima di parlare conti fino a 10». E su Conte: «Ce l’ha col mondo»
Nuove chiusure? «Non complichiamo la vita a milioni di italiani. Il ministro Speranza, prima di parlare, conti fino a 10 e rifletta». Matteo Salvini, ospite di Tg2 Post, va giù duro. I rapporti all’interno del governo variopinto sono tesi. Pd e Cinquestelle sembrano essersi innamorati dell’emergenza. E il leader della Lega frena. Non si deve pronunciare neppure la parola lockdown e sull’obbligo vaccinale stop alle accelerazioni. «Io mi fido degli italiani. Liberamente e volontariamente in più del 70% dei casi hanno scelto di vaccinarsi. Fidiamoci degli italiani che si informano, che scelgono. Ci sono persone che per scelta non si sono vaccinate, ma noi siamo tra i paesi più vaccinati d’Europa e del mondo. L’obbligo vaccinale esiste in Arabia Saudita, in Turkmenistan e Tagikistan. Ma di che cosa stiamo parlando? Il nostro modello di sviluppo sono le repubbliche islamiche? No. Quindi fidiamoci degli italiani».
Salvini: «Con Meloni e Berlusconi ci stimiamo da anni»
Nel centrodestra c’è intesa. «Con Meloni e Berlusconi ci conosciamo e ci stimiamo da anni. Ci presentiamo insieme per offrire una possibilità di cambiamento a Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Mentre i giornali scrivono che si litiga, noi concordiamo». Diverso il discorso con i “colleghi” dell’esecutivo Draghi, in primis con la “ministra” dell’Interno. «Se lei ci riesce, io vengo quando lei vuole. Io sono pronto a confrontarmi qui in tv, anche domani, con il ministro Lamorgese. Con i numeri in mano dei migranti…». Un plauso, invece, a Cingolani: «Bravo ministro. Gli ho mandato un messaggio perché le sue parole sul nucleare gli sono costate minacce di ogni genere. Valutiamo se conviene continuare comprare energia elettrica da tutti gli altri Paesi europei. O seppure non convenga ripercorre quella strada, visto che il nucleare è pulito e sicuro».
«Conte ce l’ha col mondo intero»
Una stoccata all’ex premier. «Conte ce l’ha con il mondo perché non è più presidente del Consiglio», dice Salvini. E sposta il discorso sulle stangate. «Noi vogliamo abbassare le tasse a partire dall’Irap. La proposta della Lega sulla flat tax è quella che funziona in mezzo mondo. Però Pd e 5s la vedono in maniera diversa. La Lega è entrata nel governo anche per vigilare si questo». E cioè, che non ci sia nessuna nuova tassa e si punti ad abbassare quelle che ci sono. «Questo è l’accordo con Draghi».