“Salvini poteva non sapere?”. La Gruber e Scanzi gongolano sul caso Morisi. Sallusti li stende (video)
“Salvini poteva non sapere?“. Con questa domanda Lilli Gruber ha trasformato il caso Morisi in un processo al leader della Lega Matteo Salvini. Il tutto è avvenuto nel salotto di Otto e mezzo su La7, nella puntata del 27 settembre. A fronteggiare Alessandro Sallusti -che sostiene che “tempismo e meccanismo sono sospetti“- la conduttrice mette Andrea Scanzi. La domanda è molto tendenziosa. Nei talk show e nei giornali di sinistra le uniche domande possibili sono state, all’epoca: “Berlusconi poteva non sapere?”, al tempo delle olgettine; ed oggi è naturale chiedersi se il leader della Lega potesse ignorare cosa facesse a casa sua Morisi. E’ proibito porsi lo stesso quesito su altri leader, Grillo per esempio. Lo rimarca Sallusti: Grillo poteva non sapere del figlio e del presunto stupro? Ma il direttore di Libero se lo chiede per rimarcare ben altro: “tempismo e dinamica coincidono con importanti snodi politici”. E ancora, sottolinea: “Io non so se è colpevole o innocente: e se ha infranto la legge è giustissimo che paghi”.
Sallusti: “Appiccicare la responsabilità a Salvini è un triplo salto mortale”
Però tutto è abnorme: “Stiamo facendo un processo senza aver visto le carte”, sottolinea il direttore. “Salvini poteva non sapere, secondo te?”, insiste la conduttrice. “Immagino di sì– risponde– . Io ho 25 collaboratori fuori da questa porta e non so cosa facciano nella loro vita privata, non conosco i loro vizi e virtù. E appiccicare a Salvini oggi la responsabilità mi sembra un triplo salto mortale“. Resta un fatto incontrovertibile che né la conduttrice né il vice- Travaglio Andrea Scanzi sfiorano minimamente. A Sallusti l’arduo compito di far notare al duo anti-salviniano che: “Questa inchiesta poteva essere annunciata un giorno dopo il voto”. Invece “oggi siamo qui a parlarne e stiamo pure ipotizzando che Salvini sapeva”. Insomma, conclude Sallusti: “Uno spettatore distratto potrebbe farsi l’idea che sia Salvini ad essere accusato di spaccio. Ad Andrea Scanzi dico che Grillo ha avuto un problema ed è andato ad insultare tutte le donne”.
Gruber e Scanzi fanno il processo a Salvini
Il riferimento è al video in difesa del figlio al quale nessuno ha risposto: “Ma Grillo poteva non sapere?”. Alla condiserazione del direttore di Libero si risente – come ti sbagli- Scanzi, che si stizzisce: ora stiamo parlando di Morisi e Salvini, dice e accusa: “Tra l’altro a dire che si tratta di una vicenda soltanto personale si fa un po’ fatica; perché si fatica a dire che non abbia connotazioni politiche. Fino a sette giorni fa, Morisi era la persona più vicina a Salvini, tutto ciò che usciva sui social lo decideva lui. Dunque, subdolamente, fa intendere agli spettatori che no, Salvini non poteva non sapere. Il duo Gruber- Travaglio ci sguazza alla grande nel caso Morisi.