Salvini sfascia il governo: “Lamorgese è l’idolo dei punkabbestia, Speranza ci vuole alla fame”
Nel governo “fortunatamente non la pensiamo tutti alla stessa maniera e c’è chi giudica la Lamorgese un ottimo ministro, sicuramente i punkabbestia di mezza Europa la giudicano un ottimo ministro”, ha detto Matteo Salvini ieri sera, a margine della presentazione della lista del Carroccio al Consiglio comunale di Milano, più o meno negli stessi minuti in cui in Parlamento votava contro il Green pass gli emendamenti di Fratelli d’Italia. Una bufera politica della quale oggi il leader della Lega dà conto al Corriere della Sera in una lunga intervista.
Salvini attacca la Lamorgese e Letta
«Noi garantiamo un equilibrio tra il diritto alla salute e quello al lavoro. Se avessimo dato retta a Speranza e a quelli come lui, oggi saremmo ancora tutti chiusi in casa. A fare la fame», dice Salvini, che difende la decisione di boicottare il decreto. «Noi abbiamo migliorato il green pass. E del resto, stavo ascoltando la discussione alla Camera e c’era una parlamentare di Forza Italia che sosteneva quello che sosteniamo noi. Il green pass anche va benissimo negli stadi, nei teatri e nelle manifestazioni pubbliche. Ma noi possiamo ancora avere la libertà di chiedere i tamponi gratuiti?».
Poi nuovi attacchi alla Lamorgese: «Beh, leggo che il rave di Viterbo non sia stato così imprevisto. E che addirittura, i camper in arrivo sarebbero stati scortati dalle forze dell’ordine. Quello sì che non sarebbe facile da capire: polizia e carabinieri che non impediscono e anzi addirittura scortano una colonna di coloro che sono andati immergersi per qualche giorno in un fiume di alcol e droga. Su questo, noi presenteremo immediatamente un’interrogazione. E se fosse confermato, questo sì richiederebbe le dimissioni immediate del ministro dell’Interno. Un minuto dopo la conferma». Ed ancora, il Pd: “Ormai il partito dell’ipocrisia. È da un anno che tengono in ostaggio il Parlamento con l’omofobia. E l’autore del provvedimento, Alessandro Zan, sul suo libro scrive come un guardone che ha visto un leghista baciare un altro uomo. Magari in Parlamento ci sono 20 leghisti gay, mai io non glielo chiedo prima di candidarli. E guardi a Siena».
Il ruolo di Draghi: “Io parlo solo con lui”
Ce n’è anche per Letta. «Per senso estremo di responsabilità noi abbiamo chiesto a un nostro uomo validissimo, Claudio Durigon, di dimettersi per una frase. Una frase infelice, senza dubbio, ma una frase Quando a Siena sono spariti miliardi per una gestione che è stata da sempre dello stesso colore, il segretario Letta si candida. Veda lei Per questo i suoi insulti mi scivolano addosso. Io lavoro per aiutare famiglie e imprese, lui è quello della patrimoniale e della tassa di successione». E Draghi? «Era al corrente di tutto. Il mio interlocutore è Draghi, non i singoli ministri. Oggi, il nostro obiettivo è che il G20 a guida Draghi serva».