Santori da incubo: la sardina del Pd vuole un’altra tassa sulla seconda auto. E punire i più abbienti

22 Set 2021 12:53 - di Chiara Volpi
sardine Mattia Santori

Mattia Santori, leader delle sardine candidato alle elezioni comunali di Bologna con il Pd, si è subito inserito e integrato nel contesto dem di cui fa ora ufficialmente parte. E così, mentre Letta torna alla carica con la «dote per i 18enni» e propone di alzare le tasse di successione per i redditi più alti. E il governo punta alla riforma del catasto. Proprio quando si discute di vecchi mantra fiscali e nuove gabelle con cui infierire su ceti medi e abbienti, la sardina rossa chiede un ulteriore sacrificio economico da scaricare sulle spalle degli italiani. In particolare, su coloro i quali hanno la necessità (e la sventura) di possedere una seconda auto.

Santori si allinea a Letta: vuole infierire sui più abbienti e propone la tassa sulla seconda auto

E così, cogliendo due piccioni con una fava, il giovane Santori lancia anche lui la tassa cucita su misura. Riaprendo contestualmente alla speranza mai sopita del Pd di Letta, di ammiccare agli elettori di sinistra con i sogni – gli incubi di molti altri – rimasti fin qui nel cassetto: immigrazione. Ius soli. Patrimoniale. E tutto il repertorio ideologico tipico del Nazareno…

Le proposte di Santori candidato col Pd sull’utilizzo degli spazi pubblici

Santori punta in alto. E per farlo parte dall’ambizioso progetto di una città del futuro possibile. Una dimensione che, come spiega Il Giornale in un ampio servizio dedicato all’ultimo “delirio ittico”, realizzabile però solo partendo dal fatto che «qualcuno bisognerà scontentare, qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa in favore della collettività». Praticamente: colpirne uno per soddisfare altri. E così, dalla proposta di esentare le associazioni dal contributo di occupazione del suolo pubblico. Al sistema dei dehors da regolamentare, dopo il lancio improvvisato sull’emergenza Covid e la normativa che ne è conseguita nell’immediato, Santori prima rilancia i dehors

Lo scontro sui dehors tra Santori e Matteo Lepore

Che invece il candidato sindaco del centrosinistra, Matteo Lepore, vorrebbe se non proprio eliminare. Quanto meno rivisitare. Una vexata quaestio, quella sugli spazi extra dei locali sulla pubblica via, “donati” dal comune durante l’emergenza Covid, per fare lavorare gli esercenti anche all’aperto, che in questi giorni sta facendo scintille a Bologna… Un tema rispetto al quale, invece, la sardina in prestito al Pd si è mostrato contrario, asserendo enigmaticamente – ma assai efficacemente dal punto di vista propagandistico – di preferire «i presidi di socialità agli oggetti immateriali».

La proposta di Santori di una nuova tassa sulle auto

Poi, però, per provare a risolvere il problema della mancanza di spazi pubblici cittadini, propone di varare un onere fiscale ai possessori della seconda auto. Mezzo che, spiega Santori e riprende il quotidiano diretto da Minzolini, «ciascun residente parcheggia sul suolo pubblico». Insomma, la sardina rilancia la solita mossa dei comuni desiderosi di fare cassa con multe e parcheggi, infiocchettandola di quel militantismo vetero-comunista, davvero logoro e stantio…

La sardina candidata col Pd è perfettamente consapevole che «farà arrabbiare qualcuno»…

Un modo per dare «un segnale importante a tutte quelle realtà che si prendono cura gratuitamente della collettività», prova a giustificarsi il leader delle sardine. Che è chiaramente conscio del fatto che la sua idea «farà arrabbiare qualcuno». Ma tant’è. E da giovane avvezzo a vecchie logiche sinistrorse. Politicante scaltro per quanto alle prime armi, usa per mostrarsi come esponente duro e puro. Come una sardina pronta a nuotare nel mare rosso, immune alla paura di possibili risvolti elettorali nefasti. «Non ho scelto di fare politica per prendere voti», chiosa infatti. Dobbiamo crederci?

 

 

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