Scontro in aula tra Sgarbi e Rampelli che lo rimprovera: “Usi un linguaggio più consono”
“Se io ho il vaccino, che paura ho di un non-vaccinato? Saranno cazzi suoi“. Il solito Vittorio Sgarbi, intervenendo a titolo personale in aula alla Camera durante la discussione degli emendamenti al decreto green pass, si lascia andare a un linguaggio un po’ troppo disinvolto.
“La prego di utilizzare un linguaggio adeguato al luogo in cui ci troviamo”, lo ha ripreso subito il vicepresidente Fabio Rampelli. “In Machiavelli c’è cazzus, studi la lingua italiana”, ha replicato il critico d’arte per giustificarsi.
Non è la prima volta che Sgarbi associa le sue intemperanze verbali a Machiavelli. Lo ha fatto anche nel 2019, durante un focoso intervento contro il taglio dei parlamentari, In quell’occasione disse che il taglio era una “stronzata”. A quel punto la vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni, lo aveva invitato a moderare il linguaggio, ma il critico d’arte aveva rilanciato: “Devo citare Dante, Pasolini, Machiavelli? Cazzus!”.
Effettivamente l’autore del Principe utilizza il termine “cazzus” in una lettera a Francesco Vettori e in una a Francesco Guicciardini ma la citazione non autorizza certo l’uso del turpiloquio in Parlamento