Scuola, oltre 5000 studenti in quarantena. E Speranza non vuole adottare il modello tedesco
Scuola, come sta andando la riapertura? E davvero quest’anno gli studenti diranno addio alla dad? E’ il quotidiano La Stampa a fare il punto, dando notizia di 200 classi in varie regioni italiane, più di 5 mila studenti, dalla scuola materna alle superiori, già in quarantena.
I presidi: troppe classi sono sovraffollate
Un fatto inevitabile secondo il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, Antonello Giannelli, visto che in Italia circa 12 mila classi sono sovraffollate.
“In Alto Adige – scrive La Stampa – dove le lezioni sono iniziate il 6 settembre, le classi in quarantena sono 35… Solo tra le province di Milano e Lodi la didattica a distanza è già scattata per 37 classi e un migliaio di studenti. A Torino hanno dovuto abbandonare i banchi 380 bambini e ragazzi… In Veneto sono decine le classi in isolamento, una trentina solo in provincia di Padova, 11 in quella di Treviso e altre sparse tra Vicenza, Verona e Venezia. In Emilia-Romagna centinaia gli studenti in Dad… Tra chi è tornato subito davanti al computer anche una quarantina di alunni a Salerno e nove classi in Abruzzo, per un totale di quasi 150 studenti. A Roma e provincia siamo già a quota 50 classi in Dad e più di mille studenti a casa, con licei importanti coinvolti, dal classico Kant allo scientifico Newton”.
Il modello tedesco: in isolamento solo lo studente positivo e i suoi contatti stretti
Fa fatica ad affermarsi il cosiddetto modello tedesco: l’idea cioè di mettere in isolamento non tutta la classe, ma solo la persona positiva e i suoi contatti strettissimi, ad esempio i compagni di banco, permettendo il ritorno in presenza degli altri studenti se negativi al test. Un’ipotesi che il ministero della Salute non vuole neanche prendere in considerazione.
Pregliasco: normali focolai nelle scuole
Per il virologo Fabrizio Pregliasco la situazione nelle scuole è ancora sotto controllo, si tratta di normali focolai: è “normale che ci siano dei focolai, si sapeva che la variante Delta colpisce più facilmente i giovani, quindi è necessario che vi siano protocolli di sicurezza, speriamo che si rimanga nell’ambito di interventi localizzati. Magari nel prossimo futuro per i giovani vaccinati sarà possibile allargare le maglie della quarantena e non prevederla per i vaccinati”.